In questa situazione delicata e particolare che stiamo vivendo dove i colori adesso rappresentano la nostra zona e non per tutti è facile, vi allieto con un'iniziativa bellissima.
Se mi seguite sapete benissimo che ho partecipato alla Raccolta di Racconti per Halloween, mi sono divertita tanto a realizzare qualcosa che era fuori dalle mie corde ma che adesso fa parte di un'Antologia i cui proventi andranno tutti in beneficenza.
Vi ho parlato di Tenebrae QUI e da qualche giorno è cominciata una Fiera Virtuale bellissima e interessante a cui siete invitati a partecipare quando volete.
Per accedere il link del gruppo è questo
I venti autori che fanno parte di questo bel progetto (me compresa) parleranno dei loro scritti e del racconto presente nell'opera sfruttando il mondo di Internet adesso che la difficoltà di vedersi è grande.
Non è una bellissima idea?
Il mio compito oggi è quello di ospitare una delle autrici Genesis presente nella Raccolta: Francesca Santi.
Ecco quindi la mia intervista e le sue risposte.
Pronti a conoscerla un po' meglio?
Ciao Francesca.
Benvenuta nel mio angolo virtuale e soprattutto benvenuta in questa fiera virtuale dedicata all’Antologia di Halloween. Partecipare a questo progetto insieme è stato bellissimo e sono sicura che anche tu proverai lo stesso orgoglio nel vedere il tuo nome in uno dei racconti.
1. Cominciamo quindi a parlare del tuo racconto: L’ora del diavolo. Come ti è venuta l’idea di realizzarlo? Ami questo genere di storie paurose e con quel tocco misterioso?
2. Scrivere racconti non è semplice come si pensa, bisogna tenere l’attenzione del lettore in pochissime battute ma creare una storia degna di nota. La realizzazione de L’ora del diavolo è stata facile o complicata?
La realizzazione del racconto è stata piuttosto complessa. Ho dovuto preparare una scaletta dettagliata perché gli elementi che ho messo in scena sono parecchi: oltre a svariati ribaltamenti, c’è un riferimento al passato del protagonista che è determinante per la risoluzione finale e i cinque personaggi che si ritrovano insieme nel locale alle tre di notte – che è, appunto, “l’ora del Diavolo” – hanno tutti uno scopo che non potevo raccontare direttamente per non svelare subito il nodo della storia.
3. Che tipo di scrittrice sei? Che genere ti piace scrivere? Se hai già pubblicato dei libri, ci puoi dare indicazioni sui titoli?
Sono un’autrice molto disorganizzata: scrivo tutti i giorni e cerco di non scendere mai sotto un certo numero di caratteri (4.000 è il minimo), ma ho molta difficoltà a rispettare un orario fisso e mi distraggo con troppa facilità. Se il diavolo del mio racconto chiedesse a me cosa voglio, non esiterei a farmi trasformare in una scrittrice più metodica.
Per quanto riguarda i miei lavori, ho iniziato con il fumetto: dopo aver vinto il Lucca Project Contest nel 2010, ho realizzato tre graphic novel: “Nelle lande dei giganti” per BD, “Loumyx” e “Alo del vento” per il mercato franco-belga. In seguito, ho pubblicato “Histoire Noire” con Genesis Publishing sotto lo pseudonimo Norman Evans, un riferimento a un personaggio di un altro romanzo che è ancora nel cassetto. Negli ultimi anni ho pubblicato svariati racconti su antologie e riviste, oltre a vincere numerosi concorsi, l’ultimo dei quali è lo Scerbanenco.
4. Nella tua storia parli della leggenda di Jack e di Halloween, quanto sei appassionata di queste storie?
Fin da piccola sono sempre stata affascinata dalle leggende popolari e dai racconti misteriosi: per mia gran fortuna, quando ero piccola mia madre mi ha letto di tutto, facendomi conoscere e apprezzare storie da tutto il mondo e, in particolare, le fiabe russe, che sono straordinarie. Non solo i libri, ma anche il cinema ha contribuito alla mia formazione: adoro le prime opere di Tim Burton per le loro atmosfere gotiche e l’immaginario cupo di Guillermo del Toro, che ha la capacità di creare mostri meravigliosi.
5. Come me e Tania, gestisci anche tu un blog. Quanto spazio riesci a dedicarci durante la settimana? Ami scrivere lì? E com’è nata questa passione?
Negli ultimi tempi, purtroppo, non sono riuscita a dedicare molto tempo a “Spremuta d’Inchiostro”. Quando l’ho inaugurato, circa quindici anni fa, lo aggiornavo quasi tutti i giorni: parlavo principalmente dei miei fumetti e postavo tavole e illustrazioni dei disegnatori che collaboravano con me… il mio blog era una sorta di diario aperto a tutti ed era molto seguito, infatti, nel lontano 2011, un mio articolo che segnalava un annuncio choc su un giornale fece il giro del web e fu riportato da parecchie testate importanti. Adesso che ho delle scadenze più serrate è diventato difficile curarlo come vorrei: uno dei miei buoni propositi per uscire al meglio da questo devastante 2020 è quello di riprendere a scrivere in modo costante per far rinascere questo spazio dalle ceneri.
6. Ringraziandoti per essere stata disponibile a rispondere alle mie domande, ti chiedo un’ultima cosa: hai progetti futuri di cui vorresti parlarci nel campo della scrittura?
Al momento, sono al lavoro su due progetti: un romanzo piuttosto complesso e una raccolta di racconti. Spero di terminarli entrambi entro la fine dell’anno anche perché per il 2021 ho già in programma un nuovo fumetto e vorrei anche provare a trasformare il mio sogno più ambizioso in realtà, ovvero, scrivere una sceneggiatura cinematografica.
L'intervista termina qui, spero che la vostra curiosità sia stata stuzzicata a dovere. Per seguirci ancora e conoscere non solo Francesca che avrà ancora spazio nella fiera, ma tutte le autrici presenti nella Raccolta di Racconti vi invito a seguirci nel gruppo dove sarete liberi di farci le domande che preferite. Soprattutto però vi ricordo di aiutarci a fare del bene, acquistando l'Antologia che potete trovare in edizione digitale, cartaceo e anche su KU.
Caspita!!! Bellissima intervista! Complimenti a Francesca per la sua carriera e brava a Susy per le domande.
RispondiEliminaGrazie Monica, è stato sicuramente un piacere ospitare Francesca
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