venerdì 9 aprile 2021

Review Party. Recensione: Il mio segno particolare di Michele D'Ignazio

Ciao a tutti amici lettori e buon venerdì.Passato una bella settimana? La mia è stata molto intensa ed è un piacere concluderla con un doppio appuntamento di due uscite, diverse tra loro, ma da non perdere.
Ci rileggiamo più tardi ma intanto ecco la bella uscita di cui vi parlo oggi.


Ringrazio la Rizzoli per la copia omaggio.


«Perché non scrivi un libro sulla tua vita?» «Non ci ho mai pensato. Ho solo trentasei anni. E poi non credo di avere chissà quali storie da raccontare…» «Secondo me, tutti abbiamo delle storie da raccontare!» Michele nasce il 7 gennaio 1984. I suoi genitori non vedono l’ora di conoscerlo, di prenderlo in braccio, di portarlo a casa. Ma quando lo vedono per la prima volta restano… stupiti! Sulla schiena il piccolo ha un neo gigante a forma di mantello, proprio come quello dei supereroi. Iniziano così mille avventure, dentro e fuori dagli ospedali, con medici, sale operatorie e infiniti rotoli di garza. Con ironia e leggerezza Michele oggi ci racconta la sua vita a pois, svelandoci le tante emozioni che ha vissuto e descrivendo tutti quei grandi che lo hanno aiutato quando lui era piccolo. Che gli sono stati accanto, con coraggio, sensibilità e allegria. E che gli hanno dato la spinta a diventare la persona che è oggi, uno scrittore attento alla bellezza di tutti i segni particolari e amico dei bambini, a cui non smette di raccontare storie. «Ma tu scrivi con amore o con fatica?» «Con tutti e due! A volte l’amore è anche fatica. Per esempio: ti piace andare in bicicletta? Ogni pedalata è un metro in avanti. Più fai fatica, più la bicicletta ti porta lontano. E cresce l’amore per quei momenti felici.»

Non è il primo libro di Michele D'Ignazio che leggo, il suo stile semplice e diretto pensato soprattutto per i più giovani mi ha colpito molto e quando ho visto questa sua nuova uscita non ho resistito perchè volevo proprio leggerlo.
Stavolta però parla di una storia vera: la sua.
Non è per niente facile scrivere un racconto autobiografico senza che diventi noioso, prolisso e soprattutto adatto a tutti invece quest'autore ci è riuscito e anche bene.
Il suo stile resta intatto, così leggero ma ricco di significato e lo troviamo in queste poche ma intense pagine che mi ha fatta sorridere e anche riflettere tanto. Sì, perchè spesso non ci accorgiamo davvero di quanto piccole cose possano essere enorme se viste da un punto di vista diverso e invece proprio per come guardiamo tutto ogni cosa è modificata.
Michele, il protagonista della stoira alias il nostro autore, è un bambino come tutti gli altri però ha qualcosa di diverso che lo differenzia da tutti gli altri: un neo.
Ora voi direte e allora? Che problema c'è? Di certo non neo non può essere un problema serio giusto? E in effetti detta così può sembrare una sciocchezza mentre invece è tutto l'opposto perchè quel neo in realtà è fonte di problemi non indifferenti.




Ogni bambino vuole essere speciale ma in realtà ogni bambino vuole essere come tutti gli altri perchè la diversità spaventa chi non si conosce, preoccupa chi non chiede spiegazioni e guarda con pregiudizio il prossimo e anche Michele comincia a nutrire dubbi su quello che potrà succedergli. All'inizio però, perchè quel segno distintivo diventa fonte di coraggio, di forza e anche di particolarità. Il nostro Michele comincia a pensare che quel "Segno particolare" lo possa rendere un supererore, una persona in grado di fare del bene, con dei poteri e soprattutto al di sopra di tutti gli altri. Quello che sembrava un problema diventa una cosa bellissima, anche di essere fieri e perchè no anche per vantarsi.
Con un linguaggio semplice, leggero e molto diretto l'autore ci spiega le ripercussioni che quel semplice e distintivo segno che lo contraddistingue ha accompagnato molte fasi della sua vita, l'ha portato a pensare a quanto sia stato fortunato ad avere accanto la sua famiglia che l'ha sempre supportato e sopratuttto ci spiega che adesso, da adulto è del tutto normale. Sì, perchè quello che da piccoli ci sembra qualcosa di assurdamente grave, poi diventa privo di significato e di fatti i bambini che lo osservano non fanno una piega, perchè dovrebbero in fondo quando quel segno rappresenta lui stesso?
Penso che questa sia una lettura molto bella che va presa secondo un'ottica del tutto diversa: guardare le cose e analizzarle con meno attenzione del solito ma nello stesso tempo con tanta cura. Sembra un po' un controsenso quello che ho detto, ma vi assicuro che quando la leggerete capirete la motivazione.
Adatto per chi vuole qualcosa senza troppe pretese, di facile interpretazione e soprattutto di lettura veloce anche grazie alle poche pagine che lo compongono.

Valutazione 3/5

                                     

                                                  

6 commenti:

  1. Ciao Susy! Ogni tanto una biografia/autobiografia ci sta. Tra l'altro, per combinazione, pure io ho dovuto togliere due nei, anche se immagino che per lui si sia trattato di qualcosa di molto più grave. Lo terrò presente :-)

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    1. Ciao Silvia. Sì, è vero ogni tanto ci sta variare e questo libricino è stato una lettura diversa ma carina

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  2. Sembra una lettura davvero interessante, mi hai incuriosita =)

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    1. Si è molto particolare Serena e si legge velocemente

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