lunedì 25 ottobre 2021

Blogtour. Presentazione: Non dimenticarlo mai di Federica Bosco

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi doppio appuntamento per due storie importanti e davvero belle. Che ne dite quindi di cominciare?





Ringrazio la Garzanti per la copia omaggio e In punta di carta per la grafica.

Comincia oggi il blogtour dedicato all'ultimo libro di Federica Bosco e vi consiglio di seguire tutte le tappe per avere un'idea più approfondita della storia.


Trama
La mattina del suo quarantanovesimo compleanno Giulia è seduta sullo sgabello della cucina a bere un caffè e, mentre contempla la nebbia dell’inverno milanese, viene travolta da un attacco di panico in piena regola. Lei, giornalista di costume per una rivista di grido, con una vita scandita da mille impegni, avverte all’improvviso la consapevolezza che la sua esistenza così com’è sembra non avere più alcun senso. Un compagno da quattro anni, Massimo, anch’egli giornalista con una forte propensione all’indipendenza, una madre giocatrice incallita dalla personalità crudele e affascinante da cui ha imparato a guardarsi le spalle, qualche amica con cui condividere sfilate e pettegolezzi, un fratellastro amatissimo, un padre artista e sognatore, e questo è tutto. Ciò che la sconvolge, però, è l’impellente desiderio di maternità mai provato prima, giunto molto oltre i tempi supplementari, che adesso le sembra l’unica ragione di vita. Le reazioni delle persone vicine a lei non sono incoraggianti e, accompagnata da un coro di «ma tu non ne hai mai voluti», Giulia si accinge non senza difficoltà a convincere il compagno a imbarcarsi nel complicato mondo delle cure per la fertilità, ispirata da un’idea di famiglia in cui crede ancora nonostante l’infanzia passata a giocare con le Barbie sotto i tavoli verdi. Massimo però si rivela un partner imprevedibile, che la porta un giorno in un paradiso di mille premure e quello dopo nell’inferno dell’indifferenza, facendola sentire ancora più sola. Così Giulia, quasi senza alleati, decide di abbandonare per sempre la sua zona di comfort e di spiccare un salto nel vuoto. Alternando ironia e malinconia col suo stile inconfondibile, Federica Bosco ci trascina in un crescendo di emozioni e colpi di scena raccontando una storia in cui tutti possiamo riconoscerci, perché non è mai troppo tardi per prendere una decisione folle, se è quella che ti può rendere felice.
Federica Bosco è un'autrice che vedevo spesso in libreria, l'hanno citata molte colleghe blogger e il suo nome era finito in lista tra quelle da recuperare e ora finalmente l'ho letta.
Risultato? Molto, molto positivo.
Questa è una storia bella tosta, di quelle che ti restano impresse perchè sono frutto di esperienze reali come lo testimonia l'autrice nelle note finali. Sono storie del genere quelle che ti colpiscono di più perchè le senti più vere e quindi davvero devastanti.
Il mio compito oggi è quello di presentare il romanzo e come farlo se non dicendo bravissima Federica?
Lei affronta un tema importante, quello più importante per ogni donna e lo fa mettendo in mostra fragilità e vulenerabilità allo stato puro.

                                        

Sono dell'idea che non solo perchè sei una donna vuol dire che sarai una buona mamma, non tutte hanno l'istinto materno, la predisposizione a mettere l'altra persona davanti a tutto sempre e questo non è sbagliato semplicemente è una scelta di vita. Chi dice che non essere madre non rende la donna soddisfatta non ha detto una grande verità ma solo la sua verità e c'è una bella differenza.
Non sono mamma, ma amo moltissimo i bambini, adoro stare con loro e amo la loro compagnia ma se un bel giorno mi svegliassi e decidessi di volerlo essere credo che non ci sia nulla di sbagliato.
Ecco perchè ho capito tanto Giulia. Lei forse lo capisce in ritardo, ha un età in cui è difficile restare incinta ma ho compreso quel desiderio perchè non è detto che debba arrivare a vent'anni, a trenta, arriva e basta e l'unico modo per accarezzare quell'idea è provarci.
Il fulcro di questa storia è appunto questo: il desiderio di diventare mamma.

                                         

Intraprendere questo percorso però vuol dire avere accanto le persone giuste capaci di supportarti come meriti e in questo la nostra Giulia non è stato molto fortunata.
La sua storia ci mostra l'imperfezione umana, la difficoltà nell'esternare i sentimenti e la capacità di circondarci di persone sbagliate che vogliamo credere essere perfette.
Il suo non è solo un percorso di crescita nella creazione di un altro essere vivente, ma una strada da percorerre per ritrovare se stessa ed è questo che mi è piaciuto di più di questa storia.
Giulia ci insegna a non arrenderci, a lottare per trovare la pace interiore, a stare bene sempre ma non gli con gli altri, con noi stessi d'altronde se non siamo soddisfatti e felici di noi come possiamo pretendere di esserlo con gli altri?
E' una storia intensa, profonda, che tocca temi importanti e lo fa senza girarci intorno ma con uno stile diretto e scorrevole.
Come prima volta leggendo quest'autrice italiana non posso che esserne soddisfatta, è riuscita a narrare di tematiche così delicate senza cadere nel banale, si vede che c'è tanto di personale perchè ogni scena colpisce in profondità e io non posso che consigliarvelo per tutti coloro - donne in primis - che si trovano nella situazione di Giulia e che vogliono essere finalmente libere di essere ciò che vogliono senza pensare a quello che diranno gli altri.
Facciamo come Giulia e vogliamoci più bene.

                                     

Spero di avervi incuriosito, io posso dire di aver apprezzato molto questa storia e ora sono certa che Federica Bosco sarà un'autrice che seguirò con vero piacere.

                                                  


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