Cominciamo il nuovo mese con un libro carinissimo che ho adorato leggere.
Ringrazio Harper Collins per la copia omaggio.
Trama
Ana ha sedici anni e per lei, che scrive poesie, le parole hanno sempre avuto un fascino particolare. Ma da quando ha lasciato l’Argentina per trasferirsi con la famiglia nel New Jersey tutto le sembra tremendamente estraneo e distante dal suo mondo. Di colpo, anche esprimere ciò che prova è diventato difficile, e ha quasi la sensazione che quella nuova lingua, che non comprende e con cui si ritrova a combattere ogni giorno, la stia allontanando dalla sua identità. Solo quando incontra Neo, con il suo accento greco e il suo “glossario della felicità”, Ana si rende conto che conoscere una lingua significa molto più che saperla parlare. Significa raggiungere gli altri con la poesia del proprio cuore. Un romanzo pieno di dolcezza e a tratti lirico che intreccia temi come l’immigrazione e l’identità culturale alla ricerca della propria voce quando la lingua che si parla non è quella natia.
Non appena ho letto la trama di questo libro ho capito che sarebbe stata una storia perfetta per le mie corde, adorabile e dolce e non mi sbagliavo.
Sono sempre contenta quando il mio "istinto libroso" fa centro e quando non resto delusa nel momento in cui mi butto ciecamente su una penna che non conosco.
Questo è il primo libro pubblicato in Italia da Maria E. Andreu, un'autrice che sicuramente vorrò leggere ancora perchè, come dicevo all'inizio, mi è piaciuto molto.
Ha uno stile delicato, semplice, perfetto per un pubblico più giovane, ma nello stesso adatto per quello più grrande. Con grande facilità riesce ad arrivare perfettamente al cuore mostrando la verità senza girarci intorno.
Protagonista e voce narrante è Ana, una ragazza di sedici anni che si ritrova catapultata in un mondo che non riesce a sentire suo. Dalla Spagna in America è un cambiamento non indifferente, la lingua prima di tutte è un ostacolo enorme, che sembra insormontabile e fa fatica ad abituarsi a quella che deve diventare, suo malgrado, la sua nuova realtà.
Anche a scuola è complicato, lei comprende l'inglese, ma non lo capisce correttamente quando iniziano a parlare velocemente e diventa fonte di disagio cercare di comunicare con gli altri. Per fortuna a scuola c'è un corso per studenti come lei non madrelingua e qui incontra Neo, un ragazzo greco che come lei ha difficoltà a parlare e per quanto vengano da due mondi diversi, si comprendono come pochi perchè a volte la legge universale di uno sguardo e di un sorriso battono qualsiasi cosa.
Penso che l'autrice sia stata bravissima a raccontare le enormi difficoltà che derivano dall'entrare in un posto diverso dove persino fare un'ordinazione al ristorante diventa complicato. Nelle note finali ci spiega come mai la scelta di questa storia e ci fa comprendere ancora meglio il percorso di Ana e di quello che voleva dimostrare, percorso che ho ammirato tanto perchè Ana ci dimostra quanto anche di fronte alle difficoltà più grandi, possiamo trovare il modo di superarle.
E' una ragazza ancora ingenua su tante cose e lo dimostrano alcune scelte discutibili che compie, tuttavia è in un'età in cui è anche giusto fare delle esperienze, giuste o sbagliate che siano e per questo mi ha suscitato tanta tenerezza.
Persino le parole, che lei usa con grande facilità quando scrive poesie, adesso le sembrano nemiche almeno fino a quando non comprenderà che in ogni lingua del mondo, quella della scrittura è universale.
Sembra una sciocchezza ma il muro della lingua è qualcosa di veramente tosto da superare, l'ho vissuto in piccola parte personalmente e perciò mi sono sentita vicinissima a Ana in più di un'occasione, però c'è anche il desiderio di non arrendersi, di provare giorno dopo giorno ad integrarsi meglio. Non ha scelto lei di essere in questi luoghi, ma dal momento che lamentarsi non serve a niente e che questa sarà la sua nuova casa, l'unica cosa che può fare e rimboccarsi le maniche e provare finchè non riesce.
Una storia che si legge in un soffio, che mi ha fatta sorridere e provare tanta tenerezza perchè è una storia dolce che trasmette solo tanto affetto verso i protagonisti che trovi subito simpatici e per cui non puoi fare a meno di fare il tifo.
Love in English è il classico esempio di come una storia semplice possa arrivare al cuore, io penso che non si debba mai sottovalutare la semplicità di un libro, non bisogna vederlo come uno svantaggio, ma come quello di partenza per una storia tutta da scoprire e da apprezzare.
Valutazione 4/5
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