Termina oggi il blogtour dedicato a un libro che racconta un pezzo della nostra storia.
Ringrazio la Piemme per la copia omaggio.
Heinrich Stein ha ancora nel cuore l'estate che ha trascorso sul Baltico. Era il 1938 e lui aveva sette anni. Era la prima volta che vedeva il mare ed era rimasto folgorato da tutta quella bellezza. Con un unico dispiacere: poter andare in spiaggia solo la mattina, perché di pomeriggio la costa era riservata ai nuovi aerei costruiti nella vicina base militare. In quella fatidica estate la guerra di Hitler si avvicinava a grandi passi anche se la maggioranza dei tedeschi non voleva capirlo e gli statisti europei si illudevano di poter scongiurare il ricorso alle armi. Dai ricordi di Heinrich, primogenito di una nidiata di cinque fratelli, emerge la vita quotidiana di una famiglia borghese, colta e razionale, che dà al nazismo un appoggio tiepido, senza però arrivare a contrastarlo. Ma l'invasione della Polonia cambia tutto. Mentre i militari passano di vittoria in vittoria, occupano spazi immensi, ottengono importanti trofei, per chi è rimasto a casa non sono giorni di festa. La gente ha fame e freddo e arrivano le prime notifiche di morte. Perfino il padre di Heinrich, uomo mite e illuminato, direttore di una fabbrica di aerei, pagherà un prezzo carissimo per un gesto di umanità. Si parla poco della miseria dei tedeschi durante e dopo la guerra, ma Heinrich Stein continua a pensarci anche da vecchio, schiacciato tra il senso di colpa collettivo e l'amarezza di avere troppo taciuto. Un romanzo ispirato a una appassionante storia vera, che parla di lotta per la sopravvivenza, di ricerca della felicità e del bisogno di amore, temi resi più attuali ora dalla guerra. Che ci ricorda che non ci sono alternative alla ricerca della pace.
Conoscere questa storia è come andare a toccare un pezzo del nostro passato con tatto e delicatezza perchè io penso che ci siano sempre tante cose da conoscere su quello che ci ha preceduto ed è sempre interessante farlo.
Il mio compito oggi è quello di parlarvi di alcuni motivi per cui dovreste cominciare questa lettura e quindi comincio subito.
RAPPRESENTA LA REALTA' REALMENTE VISSUTA
Le note finali dell'autrice ci confermano che questa è una storia che ha tantissina verità, lei ci racconta ancora cosa successe dopo le vicende di questo libro come se avesse accompagnato i vari personaggi per mano per raccontarci per bene la loro storia fino all'ultimo.
Penso sia sempre bello scoprire qualcosa di vero che ci riguarda perchè, sì, riguarda tutti noi a prescindere dalla nazionalità, dalla religione, è sempre importante conoscere e scoprire il nostro passato.
LA SCRITTURA
Penso che sia la cosa più importante quando si affrontano certi temi storici, quando si parla di storia, quando si parla di guerra che lo stile di scrittura sia buono, scorrevole e perfetto per immedesimarsi nelle vicende con grande emozioni e anche in punta di piedi perchè alcune cose non possiamo realmente capirle non avendole vissute in prima persona, ma comprenderle sicuramente è più facile.
HEINRICH
Il nostro protagonista ci narra le cose così come sono andate e lo fa prima con gli occhi di un bambino e poi come quello di qualcuno che cresce velocemente e riesce ad essere sempre obiettivo e dettagliato nei suoi resconti.
Ho apprezzato la scelta di far raccontare proprio a lui le varie vicende che gli succedono attorno perchè ha reso l'intera storia ancora più interessante agli occhi di chi legge.
I VARI PERSONAGGI
Oltre ad Heinrich conosciamo piano piano altri personaggi che si intrecciano a quello principale, primi tra tutti la sua grande famiglia, gli amici, i conoscenti e tutti coloro che rappresentano un pezzo della sua vita. Forse non subito si capisce quanto uno di loro influenzerà la sua vita, ma a volte ci sono delle conoscenze che è come se si facessero al momento giusto per un determinato scopo e mi è piaciuto come tutti siano stati importanti non solo per la sua crescita, ma per permettere al lettore di avere una visione più ampia di tutto quello che stava succedendo.
Penso che questo libro vada letto con la consapevolezza che il nostro passato non si può cambiare, ma che deve essere ricordato, raccontato e conosciuto perchè sì, ci sono state tante cose brutte, gli orrori che alcuni hanno subito sono davvero enormi e rivivere le ingiustizie leggendo quello che hanno sopportato può essere pesante, ma non per questo bisogna girare la testa dall'altra parte, ma accettare che anche questa parte brutta faccia parte purtroppo della nostra vita.
Verrebbe da pensare che oggi, assurdamente, si parla ancora di guerra e tutto quello precedente sia valso a poco, ma forse proprio con queste genere di storie si potrebbe imparare dagli errori commessi per non farne più.
Utopia? Forse, ma la speranza non l'abbandoniamo mai.
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