sabato 1 maggio 2021

Rubrica: Storytelling Chronicles: Una nuova vita di Susy Tomasiello

Buondì amici lettori e buon Primo Maggio a tutti.
Come di consueto il sabato è dedicato interamente alla rubrica dei racconti per un nuovo appuntamento. Ecco quindi la Storytelling Chronicles. 


Storytelling Chronicles è una Rubrica a cadenza mensile ideata da Lara del blog  La Nicchia Letteraria in cui ogni mese i blog partecipanti scrivono un racconto su un tema scelto nel gruppo apposito. La grafica è invece a cura di Tania del blog My Crea Bookish Kingdom
L'argomento di questo mese è stato più vario, si aveva la possibilità di scegliere tra vari fattori e io ho deciso di scrivere utilizzando quest'immagine.


Piccola premessa. Quando ho visto quest'immagine mi è venuta in mente una storia da scrivere solo che poi quando mi sono trovata il foglio word davanti con l'immagine a lato, ecco che è uscita tutt'altra cosa come se fosse scattata una lampadina che non mi ero accorta di aver lasciato spenta.
Un racconto che non mi aspettavo perchè, come noterete, è abbastanza lontano dalle mie solite storie, però mi è piaciuto farlo per sperimentare qualcosa di diverso e adesso aspetto curiosa i vostri commenti.
Buona lettura.

                            

Non sono mai stata una grande esperta di animali, adesso però mi piacerebbe sapere a chi appartengono questi versi che sento attorno a me. Sicuramente mi sto lasciando suggestionare dal posto isolato in cui mi trovo, la panchina che occupo mi sembra gelida, ma forse sono io che sto tremando dalla paura.
Per quale assurda ragione ho deciso di accettare questo strano appuntamento?
Curiosità.
Rassegnazione.
Aspettativa.
Non so nemmeno io il perché. Sono seduta da pochi minuti, ma mi sembrano ore, giorni. Stringo con forza la chiusura del mio giubbino e la paura accerchia ogni parete del mio cuore. Sarei dovuta restare a casa, al caldo sotto le coperte ma quando mi ha chiesto di incontrarci, ho subito infilato le scarpe e sono corsa qui. Non riesco a dirgli di no, ogni volta che mi chiede di incontrarci io arrivo subito ma questa notte sento che c’è qualcosa di diverso e non so spiegarmene bene il motivo.
Rabbrividisco nel giubbino che ho preso al volo prima di uscire di fretta senza fare rumore, i miei non approverebbero che esca di notte senza un motivo valido. Sono diventati molti protettivi ultimamente, nella loro ansia di perdermi non si rendono conto che invece io sto fiorendo grazie a lui. Riesce a farmi ridere quando vorrei solo piangere per il dolore, mi trasmette forza quando vorrei solo smettere di lottare e soprattutto è in grado di cancellare tutti i pensieri negativi che molto spesso non lasciano spazio ad altro.
Pensano che sia tutta un’invenzione, credono che menta e che questo ragazzo di cui parlo con gioia sia solo frutto della mia fervida fantasia, invece è reale. Da quando è apparso nella mia vita, sono riuscita a vedere le cose in modo diverso. Quando siamo insieme non sono la ragazza che ha dovuto lasciare la scuola perché la chemioterapia la rendeva troppo debole, quando sono con lui sono semplicemente io e questo mi rende felice. Quante persone possono dire lo stesso?
La notte è fredda, ma il cielo è bello. Splendente, di un blu così scuro che sembra brillare, mi avvolge con quella maestosità che ammirerei per ore. Mi sembra di scorgere una stella, o magari è solo la luce dei lampioni che mi confonde. 

                                

Siamo in autunno, i rami degli alberi sono così spogli che mi sembra di vedere tantissime mani pronte ad afferrarmi e rabbrividisco di nuovo.
Ansia.
Paura.
Aspettativa.
A giudicare dai miei piedi freddi, sono qui da troppo tempo. Il messaggio diceva mezzanotte in punto e non oso guardare l’orologio per capire che ore sono adesso, anche le mani sono gelide e mi pento di non aver portato i guanti.
Dovrei andarmene. Dovrei tornare a casa. Dovrei smetterla di rispondere sempre sì quando schiocca le dita.
Eppure resto. Resto e aspetto. Aspetto e resto.
Nemmeno i versi degli animali adesso mi preoccupano, c’è così tanto silenzio che riesco ad ascoltare solo il battito del mio cuore che lentamente si sta normalizzando.
«Luce».
E poi quella voce fa aumentare di nuovo il mio battito cardiaco, azzera ogni emozione negativa, provoca un sorriso che si allarga sempre di più. Una sola parola e io già cambio in meglio, per lui. 
È venuto e io mi alzo di scatto da quella panchina per raggiungerlo. Dimentico il ritardo, la paura e anche il freddo mentre volo tra le sue braccia e stringo forte il suo corpo caldo che dona sollievo al mio troppo freddo. Credo di non aver mai avuto così freddo in tutta la mia vita, ma per fortuna con il suo abbraccio sembra sparire.
«Sei pronta?»

                               

Forse dovrei chiedergli per cosa, ma annuisco d’istinto stringendo la mano che mi porge. La verità è che mi fido di lui e questo succede dalla prima volta che l’ho visto, non so spiegare bene il motivo ma la sensazione di pace che mi avvolge ogni volta che stiamo insieme non l’ho provata con nessun altro. Gli affiderei la mia vita e in un certo senso è quello che sto facendo.
I miei genitori, i cugini con i quali sono cresciuta e tutti gli amici mi guardano sempre in modo diverso da quando sono malata, ma non lui. Nei suoi occhi c’è sempre quell’apprezzamento che mi fa sentire bella anche se ho dovuto rasarmi i capelli a zero, anche se sono diventata più magra dopo le terapie che sono costretta a seguire. Il cancro non se n’è andato, ma io sono più debole ogni giorno e so che sto perdendo questa battaglia, lo sento ma nessuno vuole ascoltarmi, soltanto lui.
«Starai bene presto Luce, te lo prometto».
Posa con delicatezza le labbra sulla mia fronte e io avverto un calore così forte che persino le dita dei piedi si riscaldano.
«Andiamo adesso o faremo tardi»
«Per cosa?» mi azzardo a chiedere. Per tutta risposta lui intreccia la mano alla mia e mi sorride così intensamente che faccio fatica a rammentare la mia domanda. Mi succede ogni volta che siamo vicini, tutte le volte che quegli sguardi con poche parole riescono a placare l’agitazione che avverto dentro. Lui mi calma, sempre.
«Per una nuova vita» risponde tranquillo. Poi mi stringe forte mentre camminiamo e io noto che il cielo blu sta lasciando spazio a un cielo più chiaro, possibile che sia già giorno?
Usciamo dal parco stretti l’uno all’altra e, non so per quale motivo mi giro verso la strada che porta a casa mia. Non è distante, infatti, ho dovuto percorrere pochi passi per raggiungere la panchina, quindi riesco a vedere nitidamente la finestra della mia stanza. Nella fretta non ho spento la luce sul comodino e scorgo una figura a letto raggomitolata sotto le coperte. C’è un sorriso su quel viso stanco, gli occhi chiusi non compromettono la serenità che c’è su quel volto. È da tanto tempo che non provo quella sensazione, mi giro verso il mio accompagnatore e il riflesso di quella serenità si espande anche su di lui. È in quel momento che una nuova consapevolezza si fa strada dentro di me.
Sono libera.
Sono morta.
Sono pronta per affrontare la mia nuova vita. Stringo più forte la mano che è ancora unita alla sua e poi, insieme, andiamo incontro verso quella luce che ci abbaglia e ci avvolge totalmente.


                                 

Mi sono resa conto che questo racconto è forse il più breve che ho scritto per questa rubrica oltre che completamente diverso dai miei soliti, spero però che sia piaciuto lo stesso.

                                              

Copyright @ 2021 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.

15 commenti:

  1. Ciao! Non mi aspettavo questo finale, mi hai colpita davvero. Ti faccio i miei complimenti è sempre piacevole leggere quello che scrivi.

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    1. Ciao Serena.
      Grazie a te per passare sempre a leggermi sei davvero gentilissima <3

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  2. Ciao Susy! Devo dirti la verità: dal titolo mi aspettavo tutt'altro genere di storia, e sono rimasta sorpresa... ma super in positivo! Hai interpretato bene sia l'immagine che il concetto chiave di "nuova vita". È una storia davvero malinconica, a tratti triste, ma anche, a suo modo, piena di speranza, oserei dire di consolazione. Ecco, questo tuo racconto è proprio consolante. Complimenti davvero!

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    1. Ciao Silvia.
      Come ho scritto non me l'aspettavo nemmeno io, è stata la foto fonte di ispirazione ma sono contenta che questo mio esperimento lontano dai miei soliti ti sia piaciuto lo stesso ^_^

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  3. Mi fa piacere questo nuovo esperimento ti sia piaciuto, era proprio quello che volevo dare e tu sei riuscita a cogliere nel segno

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  4. Ciao. Il racconto è breve, però devo dire che l'ho apprezzato molto. In modo semplice e senza drammi esagerati, hai scritto di un momento molto particolare come la morte dopo una malattia, trattando tutto con molta cura e dignità. Mi è piaciuto come hai reso il tutto, come un viaggio che inizia, come la serenità che arriva dopo tanto dolore e sofferenza sia fisica che psicologica, mostrando un'altra faccia sia della vita che della morte stessa.
    I miei complimenti per questo breve racconto.

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    1. Grazie Christine sei riuscita perfettamente a centrare il punto della storia ricavandone l'essenza stessa e sono felice di essere riuscita a far capire quello che volevo

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  5. Ciao Susy! Credo che in questo caso la lunghezza sia l'ultima cosa da notare del racconto. Perché quello che hai scritto arriva come un pugno nello stomaco. Il titolo mi aveva fatto pensare a un nuovo inizio di tutt'altro tipo, ma il nuovo inizio che troviamo qui è molto di più, molto più potente, molto più significativo. E per quanto sia una storia lontana dal tuo solito, trovo ti sia riuscita perfettamente. Mi sono commossa alla fine, dico davvero. Ho concluso la lettura con gli occhi lucidi. Perché mi piace pensare che nonostante la tragedia, Luce possa aver trovato una nuova serenità, e questo tocco di speranza è un tocco necessario. Grazie per avercelo donato.

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    1. Ma grazie Stephanie, sei sempre gentilissima e dolce nei commenti che lasci dico davvero.
      Sono contenta di essere riuscita nell'intento che mi ero prefissa e cioè quello di arrivare al lettore, grazie davvero!

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  6. Partiamo dal presupposto che, leggendo questo piccolo racconto, non ti ho affatto riconosciuta: ne sono così tanto stupita da avere un'improvvisa lacuna a livello di parole e si sa che un simile evento è più unico che raro, considerando il mio essere sempre prolissa! *-*

    Come hai detto tu stessa nella premessa, comunque, hai voluto esplorare un lido sconosciuto per la tua penna e devo metterlo proprio nero su bianco, ragazza, ce l'hai fatta alla grande <3

    Non so perché, ma, arrivata al punto in cui la protagonista afferma di aver fatto la chemioterapia, ho capito il significato del titolo -chiamiamolo pure sesto senso ahahah Questa è l'ennesima volta oggi che "indovino" la qualunque: battezzatemi la Sibilla Cooman dei povery, insomma XD-. Eppure, nonostante la preparazione "mentale" a riguardo, arrivata alla fine, ci sono rimasta malissimo T_T Ovviamente, te lo sto confessando solo per farti comprendere quanto sei arrivata con estrema facilità al mio cuoricino... È un classico, quando si tratta di te, lo sanno persino i muri, però è giusto anche ripetersi, per sicurezza ;) <3

    Quindi, sebbene non fossi proprio pronta a un simile cambio di registro da parte tua, ho avuto la conferma che pure tu, senza alcun grosso problema, puoi darti alla pazza gioia, tentando strade molto diverse dalle solite che percorri :D E sono contenta tu abbia avuto il coraggio di lanciarti :3 Brava :k

    P.S.: In questo pezzo qui, "Eppure resto. Resto e aspetto. Aspetto e resto.", mi hai ricordato tantissimo le ripetizioni e le frasi a effetto che uso talvolta, per far "penetrare" il concetto... E niente, A-D-O-R-O. 8)

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    1. Il tuo commento mi riempie di gioia, le tue parole mi tranquillizzano che seppur uscita molto dalla mia confort zone sia riuscita nell'intento di catturare l'attenzione, grazie! Questa rubrica mi sta permettendo di spaziare oltre anche se poi rientro sempre nel mio ambiente naturale perchè non potrei farne a meno è bello ogni tanto uscire e questo lo devo alla tua rubrica grazie Lara

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  7. Cara Susy, ma quanto mi piace questo tuo racconto, così diverso dai tuoi soliti. I miei complimenti. L'ho amato. Silvia di Silvia tra le righe.

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  8. Anne Louise Rachelle24 luglio 2021 alle ore 16:28

    Che dire? Anche se arrivo con un ritardo terribile (anche se giustificato) la mia curiosità era troppo grande... curiosità che hai brillantemente colmato con un racconto che va ben oltre il tuo stile usuale, centrando alla perfezione l'intento. Emozione, paura, freddo, inquietudine, tenerezza... queste alcune delle tantissime emozioni che mi hai fatto provare durante la lettura. Bravissima Susy, grazie per questo racconto che in un giorno così particolare per me, è arrivato dritto al cuore.

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    1. Oh ma che stupende parole che hai usato grazie amica mia <3 Grazie a te per il commento stupendo che mi hai lasciato!
      Come hai notato non è il mio stile e ho sperimentato parecchio uscendo dai miei soliti canoni ma sono contenta di essere arrivata comunque nell'intento di colpire.

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