Quattro chiacchiere con Ely & Susy Intervista a quattro mani.

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi sono felicissima di inaugurare una nuova rubrica.
So che state pensando ce ne sono già tante, ma trovo sempre bello ideare qualcosa di nuovo e portarlo a termine. Ovviamente la mia compagna d'avventura di questo nuovo progetto non poteva che essere lei: la mia insostituibile Ely de Il regno dei libri.
Amando sempre scoprire chi si cela dietro i libri che leggiamo, ecco che abbiamo pensato a un'intervista vera e proprio dell'autore o dell'autrice che ci interessa e così è nato Intervista a quattro mani: Quattro chiacchiere con Ely & Susy.

Grazie a Ely per la grafica

Quattro chaicchiere con Ely & Susy è una Rubrica a cadenza casuale dove io e Ely intervistiamo un'autrice di un libro che abbiamo letto attraverso cinque domande ognuna. L'intervista comincia in un blog e finisce in un altro quindi seguiteci sempre insieme attentamente se volete scoprire tutto sull'autrice in questione.

Dopo averci pensato un pò, Ely e io abbiamo deciso di offrire ospitalità a un'autrice che abbiamo letto recentemente. Un libro che ha piacevolmente sorpreso entrambe spiazzandoci e facendoci provare sensazioni vere e forti come non immaginavamo. Sto parlando de E' il suono delle onde che resta (cliccare sul titolo per la recensione) mentre QUI trovate la recensione di Ely di Clizia Fornaiser.

Clizia ha gentilmente acconsentito a rispondere alle nostre domande, l'intervista comincia nel blog di Ely correte subito a leggere le sue prime cinque domande.

Mentre invece queste sono le mie:

1. Grazie Clizia per essere qui, è un piacere averti nel mio angolino. Ho letto il tuo libro di recente e ne conservo un ricordo bellissimo, hai creato una storia bellissima capace di toccare il cuore. Forse non tutti sanno che quando hai cominciato a scrivere questo libro, sei partita dalla fine. Puoi spiegarci un pò meglio?     

                                                               

Grazie carissima Susy. E' vero. Il nocciolo della storia, quello che ora chiamo banalmente "il colpo di scena", è stato il principio di tutto. La fiamma che ha acceso l'esigenza di scrivere questa storia. Il grande perchè è stato scritto come per mano di chi, piangendo, doveva mettere sul suo diario una verità incastrata tra la gola e il cuore. E' stato strano "nasconderlo" alla fine di tutto ma mi ha insegnato quali mondi possono esserci dietro piccole idee, dietro il bozzetto appena delineato di un personaggio.

2. Ogni autrice cerca di mettere un pò di sè in tutte le protagoniste che scrive, alcune volte invece si parla di qualcuno completamente diverso. In Caterina e Adele c'è qualcosa di te o sono solo personaggi completamente inventati?

Mi ripeto... hai proprio ragione. Mi sono resa conto, rileggendo tutto dal principio, quante mie piccole manie, insofferenze, modi di pensare, ho affidato al personaggio di Caterina. Lei somiglia all'idea che ho di me più anziana,libera dalla riverenza alla perfezione. In un rapporto conflittuale col passare del tempo, con la potenziale asprezza di fronte a una vita poco generosa. Le ho anceh dato i miei occhi verdi e alcune mie insicurezze. Con Adele invece condivido la schiettezza dei pensieri, la certezza che l'esistenza può essere una cosa semplice, la passione per le cose piccole e una totale fiducia nell'amore. Caterina e Adele restano comunque personaggi inventati anche se non mi stupirei di incontrarle un giorno...

3. L'isola meravigliosa in cui vive Caterina ha qualcosa di magico. Anche Adele man mano ne è affascinata, quindi una piccola curiosità: esiste davvero o è solo frutto della tua immaginazione?

Penso questo luogo sia la fusione di un'isola reale, forse Salina o Procida, con una fabbrica di ceramiche di Vieste e alcuni luoghi immaginati che somigliano all'anima della protagonsita, che evolvono con lei.

4. Hai uno stile davvero particolare, diverso dai soliti perchè quasi poetico. L'hai adottato per questa storia oppure è il tuo modo di scrivere in generale?

Non ci ho pensato quindi credo sia il mio modo di scrivere. Ho una passione grande per le parole, le ascolto e mi emozionano. Mi piace quando insieme suonano bene. Mi paice scoprirne una nuova che mi aiuta a esprimere ciò che immagino e provo sempre più precisamente. Mi spaventa il trend che ci porta a usare un vocabolario sempre più ridotto. Con le parole stiamo perdendo anche il modo di raccontare ciò che proviamo. Il prossimo passa sarà quello di perdere alcuni sentimenti, quelli fatti di sfumature. Rischiamo di diventare solo persone felici o solo persone tristi.

5. Prima di salutarti e ringraziarti di essere stata qui con noi, un'ultima domanda: qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Pare tornerò presto sul set. Una serie tivù che ha già all'attivo alcune stagioni e alla quale mi unirò quest'estate. Mi aspettano dei festival ai quali presenterò le mie "onde" quindi continuerò ad allattare e a portare in giro questo romanzo che per me è un figlio. E non manderà comunque in vacanza la penna... 

Sono io a ringraziare voi, meravigliose viaggiatrici di libri.

E siamo giunti alla fine dell'intervista.

Dalle parole di Clizia si evince quanto lei sia una bella persona oltre a una talentuosa autrice. E' il suono delle onde che resta è il suo primo libro ma di sicuro non sarà l'unico che leggerò di suo.

E voi avete mai letto la sua storia? Conoscete Clizia? Vi è piaciuta quest'intervista?

Vi aspetto nei commenti