venerdì 7 febbraio 2020

Review Party. Recensione: Sylvia Penton esce dal letargo di Jane O'Connor

Ciao a tutti amici lettori e buon venerdì.
Sentite un'aria un po' diversa? Ascoltate il magico arrivare del fine settimana?
Non mi dite che come me non amate il venerdì perchè difficilmente vi credo, il venerdì oramai sta diventando un giorno che aspetto con ansia per il meritato fine settimana. Anche se questa giornata è lunga, caotica e ricca di impegni c'è sempre da dire "tanto domani è sabato" quindi è un bell'incentivo. Ecco perché adoro il venerdì, ditemi che anche per voi è così!
Chiudiamo poi in bellezza la settimana con un Review Party davvero interessante.


Ringrazio la Corbaccio per la copia omaggio.

Ricordatevi di passare, oggi e domani, da tutte le blogger partecipanti per leggere i loro pareri su questo libro.


Trama
Sylvia Penton custodisce gelosamente un segreto, che l'ha portata a vivere in una sorta di ibernazione per anni. Non c'è da meravigliarsi che appaia un po' spigolosa.Vive da sola in un appartamento londinese e dedica tutta se stessa al suo lavoro in Università dove è segretaria personale di un professore. Durante i week- end fa la volontaria presso un centro di recupero per ricci, perché così ha qualcosa di cui parlare il lunedì con i colleghi e perché così la gente pensa che sia più simpatica di quanto non è nella realtà. Il suo chiodo fisso è il professore con cui lavora, di cui è perdutamente innamorata: certa che lui stia solo aspettando il momento giusto per porre fine a un matrimonio in crisi irreversibile. Sylvia nel frattempo fa scorta di ogni scampolo di affetto che il professore le elargisce e ostacola abilmente chiunque possa intralciare il suo grande progetto d'amore. Ma quando una brillante, nonché appariscente, dottoranda cattura lo sguardo del professore, il sogno coltivato e coccolato per anni da Sylvia rischia di finire in mille pezzi, spingendola a prendere misure drastiche e per certi versi disperate. E' come se Sylvia si fosse ridestata all'improvviso da un sonno in cui si cullava da un tempo infinito: il risveglio è brusco, certo, ma adesso che lei è perfettamente sveglia, le cose dovranno per forza cambiare.
Una copertina decisamente insolita e una trama particolare hanno attirato il mio interesse, non sapevo bene cosa aspettarmi soprattutto quando si va a scatola chiusa senza mai aver conosciuto l'autrice, ma il risultato è stato soddisfacente.

Diciamo non è stato così per tutto il libro, ammetto che all'inizio ho incontrato qualche difficoltà. Uno stile confusionario e troppi personaggi messi insieme hanno reso complicato immergermi subito nella storia.
Tuttavia una volta che si entra nel fulcro della vicenda tutto è cambiato. A volte alcune storie hanno bisogno di tempo per carburare, alcune volte non cambia molto se lo stile è lento fin dall'inizio, altre invece come questa in questione rendono meglio soltanto dopo e devo dire che sono stata contenta perché mi è piaciuto l'evolversi delle varie situazioni. Mentre leggevo la storia ho riscontrato molti punti di forza e credo che sia anche una di quelle storie che spinge alla riflessione e che possa essere d'esempio per molte persone.

Sylvia, la nostra protagonista, ci racconta il suo amore folle verso il suo datore di lavoro. Pensa a lui costantemente ed è sicura che prima o poi l'uomo che lei considera perfetto si accorga di questo sentimento che cresce giorno dopo giorno.
Non è una situazione nuova, non è una vicenda che succede solo una volta eppure è così reale che è impossibile non simpatizzare per Sylvia perchè è chiaro fin da subito che questo amore è impossibile. Senza scendere troppo nei dettagli, voglio soltanto dire che l'autrice è riuscita a farci capire quanto a volte l'amore può rendere ciechi e sciocchi.
Sylvia per molti versi è tanto ingenua però ha un cuore grande. Prima ho simpatizzato per lei, ma man mano che leggevo la sua storia l'ho trovata davvero tenera e avrei voluto che tirasse fuori un po' di carattere quando tutto le si rivolta contro, evidentemente non è nel suo DNA perché lei resta buona fino alla fine e non c'è verso di cambiarla. Purtroppo a volte la bontà viene scambiata per stupidità quando invece sono due cose completamente diverse, soprattutto nel mondo di oggi non si può essere troppo buoni e questa è un'esperienza di vita che credo abbiamo sopportato tutti almeno una volta.  Ecco perchè avrei voluto almeno dopo che Sylvia prendesse le redini della sua vita in modo diverso, ma quando qualcuno ha un certo tipo di carattere è complicato, se non impossibile, cambiare qualcosa e tutto sommato è giusto anche così.


Non si può dire che la nostra protagonista non commetta errori, anzi uno grande l'ha commesso quando era più giovane e ne paga ancora le conseguenze, ma questo la rende più vera. I personaggi imperfetti, secondo me, sono quelli che rendono meglio perché li sentiamo più vicini a noi. La perfezione non esiste nella realtà e così, quando anche nei libri capitano queste cose, è tutto quasi più reale e diventa facile lasciarsi trasportare.
E poi c'è la questione del riccio che l'autrice ci mostra con cura e attenzione spiegando il perché ha deciso di parlare di questo animale in particolare. La sua scelta è stata insolita, ma acquista tutto un senso nel corso della lettura e soprattutto nelle note finali dove ci parla di quanto siano importanti questi animaletti che forse non tutti amano.
Una lettura decisamente atipica che, inizio a parte, mi ha trasmesso tanto e che, soprattutto nella fine, mi ha regalato serenità. Sì, perché l'autrice ci porta a pensare che davvero tutto può cambiare in meglio se veramente lo vogliamo e secondo me non c'è messaggio più bello e ottimista di questo.

Valutazione 4/5







2 commenti:

  1. Storia davvero interessante, m'incuriosisce e lo inserirò in lista =) ciao!

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    Risposte
    1. Ciao Serena.
      Sì, decisamente una storia fuori dal comune che ha saputo stupirmi

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