mercoledì 24 marzo 2021

Review Party. Recensione: Da domani non esisto di Lisa Thompson

Ciao a tutti amici lettori.
Che bellezza trovare delle letture così belle e profonde che fanno pensare e riflettere, che regalano speranza e che ci spingono a vedere le cose da un'altra prospettiva.
Sono le mie preferite e sono sempre più contenta di leggerle, ecco perchè partecipo con vero piacere al Review Party di oggi.




Ringrazio la DeA Planeta Libri per la copia omaggio e Esmeralda viaggi e libri per la grafica.


Trama
Avere dodici anni è complicato. In un modo o nell’altro Max fa sempre qualcosa di sbagliato. I genitori sono troppo pressanti. Sua sorella troppo perfetta. Gli insegnanti troppo ingiusti. E l’amico a cui ha rotto il naso… be’, quello è stato un incidente di troppo. Per fortuna Max ha il signor Reg, l’eccentrico e smemorato vicino di casa da cui si rifugia quando le cose vanno storte. È lì che si rintana il giorno in cui combina un disastro a cui non c’è rimedio. È lì che sussurra il suo desiderio. Vorrei non esserci. Basta un attimo e Max viene cancellato. C’è, ma all’improvviso è come se non ci fosse più. I suoi genitori non lo riconoscono, sua sorella è diversa, gli insegnanti non lo rimproverano, gli amici non lo cercano e lui non ha mai combinato il disastro irreparabile. Max però si rende conto che questo è molto peggio che affrontare i problemi. Come farà a rimettere le cose a posto? Ma soprattutto: qualcuno conosce un modo per rimangiarsi i desideri scomodi? Dalla penna di Lisa Thompson, un nuovo romanzo, divertente e profondo, che fa riflettere sull’importanza di ciò che ci circonda.

Chi pensa che i libri per ragazzi sono adatti soltanto ai ragazzi, evidentemente non ne ha mai letto uno. Chi crede che letture del genere debbano essere fatte soltanto ai più piccoli, sicuramente non sa cosa si perde. Consiglio invece questo genere di storie a chiunque perché, credetemi, vi arricchiranno tanto.
Protagonista è Maxwell un ragazzo di dodici anni perennemente nei guai. Sembra che a volta li cerchi, è sempre arrabbiato, ha pochi amici e prende in giro sua sorella e il suo migliore amico quotidianamente. Non fa che essere messo in punizione dai suoi genitori ma anche a scuola e nessuno sa cosa fare con lui almeno fino a quando Max capisce di averla fatta davvero grossa e esprime uno sciocco desiderio: quello di non essere mai esistito.
Quante volte ci sentiamo fuori posto? Vorremmo non aver compiuto delle azioni sbagliate e ci piacerebbe tornare indietro per rimediare, Max mi ha fatto tanta tenerezza. Forse all'inizio può apparire esagerato, ma dietro quell'antipatia ostentata si nasconde una grande fragilità interiore e quella deriva dalla situazione familiare che vive ogni giorno e che si ripercute sul suo umore.
Sono sempre dell'idea che vivere in un'ambiente sano sia fondamentale per la crescita di un bambino, essere genitori è difficilissimo ma bisogna ricordarsi che i figli assorbono qualsiasi cosa che va dagli aspetti positivi a quelli negativi e questo modifica qualsiasi cosa.
E' un argomento attuale, che l'autrice ha descritto perfettamente ponendo l'attenzione con delicatezza sui vari aspetti di ciò che comporta essere bambino. Non è vero che loro non capiscono perchè troppo piccoli, è sbagliato pensare che non siano persipaci a comprendere tutto ed è giusto invece dargli l'importanza che meritano perchè il loro futuro è nelle mani dei loro genitori almeno per il momento.




Ho amato tanto questa storia, mi è piaciuto il modo in cui l'autrice in modo brillante ma semplice è riuscita a carpire perfettamente le sensazioni di un bambino fondamentalmente escluso da tutti che cercava solo un modo per sopravvivere. Dal momento in cui quel desiderio si avvera, Max cercherà in tutti i modi di tornare a casa capendo che è meglio vivere in un mondo che può migliorare dove in un uno in cui nessuno lo conosce. Inoltre si rende conto che il suo contributo è fondamentale per le persone a lui vicine, non è del tutto un fallimento come pensava ma anzi è di aiuto e capire di essere persino indispensabile per un'altra persona lo rende fiero. A volte abbiamo proprio bisogno della spinta giusta per apprezzarci di più, per capire quello che vogliamo essere e lui e come fare per migliorarci. Nessuno è perfetto, tutti abbiamo sempre qualcosa da imparare e questa verità scontata ma giusta è sempre bene rammentarla soprattutto nei momenti bui in cui tutto sembra andare a rotoli. Anzi proprio in quelle situazioni è bene ricordare che si può migliorare, sempre.
Max non è un cattivo ragazzo, doveva soltanto essere compreso meglio e indirizzato verso la via migliore. Il suo percorso di crescita è stato tenero e giusto, ma ha anche spinto a coloro che lo facevano sentire "sbagliato" a darsi una regolata perchè spesso la "colpa" di un brutto carattere ha radici ben più profonde e andare alla radice per risolverle è la soluzione migliore.
Consiglio la lettura di questo libro non solo a grandi e piccoli, ma anche a coloro che credono che tutti possiamo essere persone migliori e a tutti quelli che pensano che esprimere un desiderio a volte non vuol dire essere felici. La felicità si conquiista in un altro modo, occorre fatica e determinazione e la soddisfazione finale che ne deriva da tutto questo non ha prezzo.

Valutazione 5/5

                                      

                                                         

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