mercoledì 2 marzo 2022

Recensione: Come passiflora di Giovanna Ceriotti

Ciao a tutti amici lettori.
La settimana appena cominciata si prospetta bella interessante soprattutto se consigliata da letture belle come quella che sto per proporvi.

Grazie alla Golem Edizioni per la copia omaggio.


Trama
Nilde ha quindici anni, Tilde ottanta.
Diventano vicine di casa senza volerlo, l'una affranta per la separazione dei suoi e il recente trasferimento e l'altra rinchiusa con determinazione nel suo mondo di vecchia.
Nasce tra loro un'amicizia tenera e forte, con giornate trascorse nella semplicità della cucina e dell'orto di Tilde, dove confessarsi diventa normale davanti a un dolce tiepido o a un fiore di passiflora.
Riafforano i ricordi belli e dolorosi di Tilde, emergono le inquietudini di un'adolescente alla ricerca della propria strada. Il passato si ripropone limpido e chiaro per insegnare come vivere il presente e affrontare il futuro.
Perchè le emozioni non devono far paura, neppure quando amore e separazione sembrano una cosa sola.

Questa storia mi aveva incuriosito tanto leggendo la trama, mi ha fatto venire voglia di saperne di più e sono proprio contenta di averla letta perchè è uno di quei libri che colpisce il cuore e lo fa con delicatezza.
Non conoscevo quest'autrice ma mi ha colpito moltissimo per il modo naturale e leggero con cui è arrivata al cuore parlando di sentimenti veri, di emozioni pure.
Abbiamo Nilde una ragazzina in piena crisi perchè i suoi genitori hanno appena divorziato e lei vede il proprio mondo completamente stravolto.
In un periodo importante come quello dell'adolescenza, diventa tutto più amplificato, tutto più difficile da gestire perchè lei riesce poco a relazionarsi con questa nuova vita. Non riesce ad accettare il cambiamento che sta vivendo e per questo risponde male alla madre ed è apatica, tutto sembra andare a rotoli fino a quando non conosce Tilde.
Lei è la sua nuova vicina di casa, nonostante abbiano parecchi anni di differenza perchè la signora ne ha ottanta, tra loro si crea un immediato ed empatico rapporto di amicizia.
Tilde non le fa pressioni, con la sua genuina voglia di conoscerla la sprona a confidarsi, a sentirsi libera di esternare le proprie preoccupazioni riuscendo a placare quel velo di sofferenza in cui Nilde si sta nascondendo.




Per esperienza personale posso dire che la presenza di una persona anziana arricchisce sempre una persona più giovane. Magari può sembrare inverosimile che tanta differenza d'età non si noti, che l'amicizia sia un'altra cosa ma non è assolutamente vero. Quello che si crea tra le due protagonista è qualcosa di bellissimo e anche sincero.
Nilde si sente accettata, compresa da quella donna che conserva la saggezza che un giovane non possiede ancora. Sarà proprio grazie a lei che acquisterà consapevolezza, impararerà ad accettare la sua nuova situazione familiare e soprattutto sarà in grado di affrontarla da persona adulta e responsabile.
Quella donna sconosciuta che arriva in punti di piedi nella sua vita, farà comprendere a Nilde quanto la vita vada vissuta, assaporata e soprattutto ascoltata.
Tilde riesce in un'impresa che all'inizio sembra impossibile perchè dona tanta gioia e nel contempo la riceve. Anche lei ha una storia da raccontare, una storia dolorosa fatta di rimpianti ma anche di tanto amore e sceglie quella ragazzina per parlare e sfogarsi come non aveva mai fatto prima.
Le anime delle due donne sono arrivate nel momento giusto per unirsi e diventare l'uno l'appoggio dell'altra. Con la quotidianità che scandisce le loro giornate diventano più complici, più unite e arricchiscono l'una la vita dell'altra rendendola più bella.
Il legame che si crea tra loro è il punto focale della storia, ma anche quello più bello e l'autrice è stata bravissima a caratterizzarlo così bene senza scadere nel banale.
La vita è imprevedibile e ce lo dimostra ogni giorno in mille modi: si soffre, si gioisce, si piange e si ride provocando un tornado di emozioni che è impossibile da tenere sotto controllo. Ma la vita ci riserva anche tante sorprese, belle o brutte che siano vanno affrontate e la storia di Nilde e di Tilde ce lo insegna.
Leggere questa storia mi ha donato tanto, speranza prima di tutto e quella non bisogna mai perderla, nemmeno quando le cose vanno male. Tenerezza, affetto e desiderio di essere con le nostre protagoniste in quella cucina a sorseggiare del liquido fumante e mangiare pane e marmellata fatta in casa.
L'ambientazione è così vivida che è come essere con loro e ascoltare le loro confessioni da spettatore silenzioso ma importante.
E' una lettura che consiglio, sarete sorpresi della delicatezza di queste parole e di come, senza che potrete farci niente, vi colpiranno dritte al cuore.


Valutazione 4/5

                             

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