Stamattina prestissimo perchè ci sono due grandi appuntamenti da non perdere. Più tardi vi parlo di un libro che aspettavo di leggere da parecchio, ma adesso giochiamo d'anticipo e vi parlo di un libro che troverete in tutte le librerie domani e che io ho letto in anteprima grazie al Review Party.
Trama
Germania, 1942. Appena fuori Monaco, i prati in primavera si riempiono di fiori di campo che ondeggiano dolcemente al soffio pigro del vento. Gli occhi di Ilse si riempiono di lacrime davanti a un paesaggio che sembra non essere cambiato da quando, ancora bam - bina, passava lì le estati. Eppure, è convinta di aver preso la decisione giusta abbandonando la città per rifugiarsi nella casa di famiglia, insieme ai sei figli. In un luogo dove l'ombra della guerra e delle divise brune sembra non essere arrivata. Pensa di essere al sicuro, fino a quando al villaggio si presenta un bambino sporco e denutrito. Ilse si accorge subito della stella sulla camicia. Sa che offrirgli un rifugio la metterebbe contro il regime. Eppure non esita un istante a prenderlo con sé e a proteggerlo come un figlio. Lei, che ha avuto una vita difficile, riconosce chi porta le sue stesse ferite. Il fragore degli spari e delle esplosioni si avvicina ogni giorno di più. A farne le spese sono soprattutto le figlie, i suoi piccoli boccioli: Margot, la figlia maggiore, rinuncia a suonare il pianoforte per occuparsi dei fratelli e dell'orfanotrofio; Betina deve ritirarsi in convento; Violetta fantastica di avventure esotiche, ma viene derisa dai fratelli. Tutte hanno dei sogni. E sono decise a non arrendersi, nonostante a pochi passi da loro infuri una battaglia che sembra senza fine. Perché anche nei luoghi più angusti i fiori possono sbocciare. Carolina Pobla torna in libreria con una nuova saga familiare in cui le protagoniste sono donne forti, pronte a tutto per proteggere ciò che hanno a cuore. La storia di una famiglia che deve rimanere unita contro ogni avversità, affrontando le tempeste a testa alta. Perché il vento può spezzare solo chi non si sa piegare come i fiori.
Certe tipologie di libri mi piacciono sempre, ormai lo sapete, e quindi quando ho visto questa
particolare trama ho capito che sarebbe stata una lettura nelle mie corde, cosa che poi è successa.
La cosa che più mi ha colpita è stata la narrazione, viene raccontata una storia dopo un avvenimento tragico e tutto diventa così vivido e reale che dimentichi dove sei e cosa hai intorno perchè ti immergi
totalmente nella storia.
Mi è piaciuto come l'autrice abbia voluto puntare l'attenzione su donne forti come Isle, personaggio per me indiscusso dell'intera storia. Lei non ha avuto una vita matrimoniale facile, quel marito non scelto da lei non è stato in grado di darle l'amore incondizionato che invece lei ha riversato sui suoi sei bambini. E', a mio parere, una madre favolosa, una di quelle che darebbe la vita per i propri figli senza pensarci nemmeno un secondo. In un periodo storico per niente facile, con i vari problemi che derivano dal dopoguerra lei si rimbocca le maniche e cerca nel suo piccolo di non far mancare niente a quei ragazzi
che crescono in un ambiente abbastanza complicato.
Sebbene abbia numerosi problemi a fidarsi degli altri, accetta l'aiuto di un medico, Dante, un uomo che non solo aumenterà il suo bisogno di comprendere meglio la medicina, ma anche l'unica persona verso la quale sentirà di provare dei sentimenti che non sia repulsione verso un uomo e considerato quello che ha dovuto sopportare col marito è tantissimo.
Il suo personaggio è davvero bello, ricco di sfaccettature che conosciamo man mano e che me l'hanno fatta diventare sempre più importante e brava. Persone come lei, degne di stima e capaci di essere pronte a buttarsi in prima linea non ce ne sono sempre. E' facile dire che al momento giusto possiamo farcela tutte, ma in realtà non è vero. Io penso che se una persona è già forte è in quei momenti che esce fuori il vero carattere, una forza che magari non conoscevamo ma che resta radicata e pronta a spuntare quando serve. Alcune sono deboli di caratteri e non ce la fanno, ma non perchè siano sbagliate o
abbiano qualcosa che non va, semplicemente dipende dal modo in cui ogni persona diversa riesce ad affrontare le cose.
Isle ha cercato di trasmettere a tutti i suoi figli quella forza, l'educazione e soprattutto la generosità
perché nonostante tutte le brutture di cui è spettatrice, non perde mai il buon cuore e la gentilezza verso il prossimo, doti rare in certi casi.
Molto spesso sentiamo dire che la guerra e le atrocità cambiano le persone e nella maggior parte dei casi è quello che è succede, tuttavia c'è anche qualcosa di bello e cioè che l'animo umano resta intatto e non
modificato da bruttezze dimostrando che quando una persona è buona resta buona. Sempre.
Una storia molto bella che parla di sentimenti, di abbandono, di morte, di salvezza e anche di perdite, quelle dolorose che straziano il cuore. Una storia che forse all'inizio non credevo, ma che si è rivelata una lettura intensa e profonda, una di quelle che quando chiudi il libro sei contenta di aver fatto
nonostante tutto.
L'epilogo finale è una vera chicca, l'ho adorato e penso che sia bello soprattutto perchè riesce a chiudere un cerchio dimostrando che, alcune volte, dopo tanto buio c'è anche tanto sereno e la luce prima o poi arriva, basta solo saper aspettare.
Valutazione 4/5
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