martedì 29 marzo 2022

Review Party. Recensione: La panchina delle cose difficili di Linda Traversi

Ciao a tutti amici lettori.
Avete presente quei titoli che stuzzicano subito la vostra curiosità anche se non conoscete l'autore?
Ecco, mi è successo questo con il libro di cui vi parlo oggi: amore a prima vista e posso dichiararmi davvero soddisfatta perchè è stata una lettura bellissima.




Ringrazio la EEdizioni EL per la copia omaggio.


Trama
Una storia che parla di arte, crescere, amicizia, integrazione. Stella ha una grande passione per l’arte, ma ha anche una malformazione alla mano destra che nasconde perché è convinta che la renda diversa. In famiglia non si sente compresa e a scuola è spesso vittima di derisione e scherno. È a suo agio solo quando disegna. Un giorno, nel parco condominiale, compare una panchina che una targa identifica come “la panchina delle cose difficili”. Stella la prova, è comoda. Ci torna più volte, e accanto a lei cominciano a sedersi alcuni vicini, ognuno con le proprie particolarità: Gerry, che gira con uno stereo e ascolta solo compilation di Califano; Agatina, che prepara piatti deliziosi per una famiglia misteriosa; Emil, che si stordisce con i videogiochi pur di non interagire con il padre. Le loro storie si intrecceranno, e presto questi nuovi amici diventeranno indispensabili per Stella, sempre più smarrita davanti alle cattiverie gratuite dei compagni di scuola e all’incomprensione degli adulti.


L'autrice non la conoscevo, ma dopo questa storia sarà una di quelle che terrò sott'occhio perchè non posso assolutamente perdermi un altro suo libro soprattutto se assomiglia anche solo vagamente a questo.
Apparentemente una normale lettura per ragazzi si è trasformata, pagina dopo pagina, in una di quelle in cui ti perdi e ti commuovi quando meno te l'aspetti. Non mi succede sempre di farlo soprattutto poi con autrici che non conosco, ma Linda Traversi è riuscita a toccare le corde del cuore con una semplicità impressionante.
Attraverso la dolcissima Stella mi sono sentita così coinvolta dalla storia che è stato impossibile staccarsi senza sapere cosa le succedeva e come tutto si sarebbe risolto. Più le cose andavano male e più aumentava la mia rabbia, più mi rendevo conto che stavo per arrivare alla fine e più mi chiedevo se l'autrice ci avesse regalato un lieto fine oppure lasciato tutto incompreso e poi finalmente il sollievo, quanto patimento però!
Mi è piaciuto anche quel tipo di finale, nel senso che era giusto così. Sì, parliamo di libri, ma anche di realtà, quella non sempre è giusta e che deve trovare una sua strada tutta diversa da come te l'aspettavi.
Stella è un'adolescente che si sforza di andare avanti nonostante a scuola la prendano in giro, sebbene a casa nessuna la capisca e perda un attimo ad ascoltarla davvero, benché non abbia nessuno cui confidarsi. lei non molla.
Il suo istinto di sopravvivenza è forte anche se fa male sentirsi così sola e allora si isola nel mondo dei disegni, quello in cui si sente normale anche se ha una malformazione alla mano.




Ho detestato profondamente quei bulli che la trattavano male, la cattiveria non ha età tantomeno limiti quando ci si permette di isolare qualcuno soltanto perchè ha qualcosa di diverso. Di certo Stella non ha scelto di essere così, eppure ha più cuori di tutte quelle persone che si professano perfette. Ho detestato anche la sorella che anzichè confortarla e capirla la tratta come se non contasse nulla e vogliamo parlare di quei genitori che la considerano appena?
C'è sicuramente da diventare pazzi, da perdere la propria bontà vivendo quotidianamente situazioni del genere e invece Stella resta fedele a se stessa fino in fondo e quando, per puro caso, si imbatte in una panchina tante cose cambiano.
Sembra strano che proprio una panchina possa ribaltare la sua vita e invece è quello che succede. In questo luogo aperto a chiunque fa conoscenze speciali, persone che come lei si sentono sole, diverse e bisognose di compagnia, persone che diventano parte importante delle sue giornate e cominciano a farla sentire per la prima volta apprezzata, ben voluta. Stella si sente parte di una famiglia, strana ma una famiglia che non ti giudica ma ti vuole bene e lo fa con semplicità, senza secondi fini.
Era proprio quello che ci voleva a questa ragazza che dalla vita ha avuto tante delusioni, invece con loro con quelle stramberie l'aiutano ad acquistare sicurezza, a rivalutarsi e non c'è niente di più bello che amarsi davvero per prendere in mano la propria vita.
Una storia dolcissima che parla non solo di diversità, ma della capacità di volersi bene ugualmente nonostante ci sentiamo diversi dal mucchio. Essere diversi non vuol dire essere sbagliati e questo a volte ce lo dimentichiamo presi come siamo dalla voglia di piacere agli altri, di non essere messi da parte. Invece ognuno ha un suo percorso da seguire, una strada da percorrere e soltanto quando la raggiungiamo possiamo dire di aver davvero ascoltato il nostro cuore facendo ciò che volevamo e non quello che ci imponevano gli altri.
Dolce, delicata, intensa, questa è una lettura che mi ha completamente spiazzata perchè non me l'aspettavo così profonda eppure mi ha colpita tantissimo e non posso che consigliarvela perchè letture del genere sono piccole perle che non vanno dimenticate, ma che vanno lette, assaporate e conservate nel cuore per ricordarci che non siamo soli, che al mondo c'è sempre qualcuno che lotterà al nostro fianco e, a quel punto, ogni cosa sarà più bella, meno difficile.


Valutazione 4/5


                              

                                       

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