lunedì 27 giugno 2022

Review Party. Recensione: Il cuore non ha confini di Daniel Speck

Buon lunedì a tutti amici lettori.
Iniziamo la settimana parlando dell'ultimo libro di un autore che ha saputo conquistare lentamente una grossa fetta di lettori affezionati: Daniel Speck.


Ringrazio la Sperling per la copia omaggio.


Trama
Tre estranei davanti a una villa in riva al mare, tra le palme, in un ventoso giorno di primavera. È questo il primo incontro tra Nina Zimmermann, archeologa berlinese, Joëlle Sarfati, la sua zia ebrea arrivata da Parigi, e il dottor Bishara, palestinese. In quella casa a Mondello viveva un uomo che ha segnato la vita di tutti e tre, con la sua presenza e la sua assenza, e con l'insondabile mistero della sua identità: Moritz Reincke. Nipote, figlia e figlio sono lì riuniti per reclamarne l'eredità, ora che lui non c'è più e che anche intorno alla sua fine aleggia un enigma: omicidio o suicidio? Tre estranei che incarnano tre famiglie, tre generazioni e tre culture attraversate da Moritz nel corso del suo viaggio nel cuore del Mediterraneo e della Storia del Novecento, alla ricerca di sé e di un posto nel mondo, mentre quel mondo lo accoglieva e lo respingeva ogni volta. Tre destini con il loro bagaglio di ricordi e rancore, ognuno testimone parziale di quel segreto che li unisce: la vita di un uomo che è sfuggito a tutti ma a tutti ha ridato una vita. Un puzzle che solo insieme ora, forse, riusciranno a ricomporre e comprendere. 

Il suo ultimo libro Piccola Sicilia nel lontano 2019 si era concluso con qualche domanda irrisolta nonostante la storia fosse completa e ben scritta. In questo nuovo libro troviamo varie risposte e molto, moltissimo altro.
Daniel Speck ha la grande capacità di creare storie che trasmettono tante emozioni al lettore perchè intreccia passato e presente in maniera sapiente e dettagliata.
Ancora una volta c'è accuratezza nelle ambientazioni, nei luoghi passati e di come la guerra abbia modificato in bene e in male le persone che sono sopravvissute.
Per quanto abbia letto tanti libri ambientati in questo periodo storico e non mi stancano mai, per quanto pensi che sia sempre bello conoscere e capire certe dinamiche, non mi sento di giudicare o puntare il dito su qualcosa che non ho vissuto in prima persona ed ecco perchè sono convinta sia giusto invece conoscere anche i sentimenti di quelle persone che hanno sopportato tanto, hanno visto la morte in faccia e adesso possono sentirti fortunati da essere vivi.
In questo particolare libro non si parla proprio di guerra nel vero senso della parola, non vi aspettate quindi la classica ambietnazione, tuttavia è un periodo comunque particolare perchè è di assestamento e le persone stavano cercando di risollevarsi dopo tanto dolore, dopo tanta morte.
E' una storia intensa, appassionante che si sviluppa tra passato e presente attraverso i ricordi di due personaggi che abbiamo conosciuto nel libro precedente: Nina e Joëlle.
Le due lontane parenti che hanno avuto modo di confrontare e raccontarsi le rispettive vite per conoscere meglio  Moritz o Maurice adesso si rendono conto che c'è ancora tanto da sapere, molto da scoprire su questa persona di cui manca ancora qualche pezzo.

                                       

Questa lettura mi ha suscitato diverse emozioni e non tutte positive, ci sono stati dei momenti in cui ho faticato parecchio a comprendere certi comportamenti che hanno contribuito parecchio nella mia valutazione finale. Non sono riuscita ad essere totalmente travolta dalla storia come nei scorsi libri, mi è mancato quello sprint in più e confesso che mi è dispiaciuto parecchio. Ovviamente si tratta solo di sensazioni personali e del tutto soggettive, ci sono tante cose positive come per esempio la conclusione di un cerchio lasciato a metà. Prima vi parlavo di risposte ottenute e infatti qui scopriamo che molte cose lasciate in sospeso o immaginazione del lettore sono finalmente risolte.
Ci sono, anzi, dei nuovi ingressi e nuovi tasselli che riempiono un puzzle finora non del tutto composto.
Moritz non ne esce tanto bene stavolta, ma devo ammettere che certe volte mi ha fatto tanta tenerezza. Questo pover uomo si trova in situazioni complicate nel momento sbagliato e finisce sempre con l'essere fregato e non amato abbastanza eppure lui ha un buon cuore e la capacità di voler bene se gli si presenta l'occasione giusta. Ha avuto però tanta sfortuna e, nonostante alcune scelte siano state sbagliate, ha cercato di rimediare come meglio poteva, forse si sarebbe dovuto muovere prima, forse se l'avesse fatto tante cose si sarebbero risolte, ma sapete come funziona la storia dei forse no?
Sono inutili congetture che non risolvono niente, ma fanno solo aumentare il rammarico per qualcosa che non c'è stato.
La cosa positiva di tante brutte situazione è l'unita di una sorta di famiglia che si è creata grazie al suo personaggio.
Non si parla sempre di famiglie di sangue, ma sono quelle che preferisco perchè si respira sempre tanto amore anzi a volte anche più forte, sono quelle che resistono, che si uniscono per scelta non per dovere e sono quelle più sincere.
E' una storia non facile, che va a scavare in profondità dell'animo umano mettendo in risalto i pregi e i difetti, ma che è stato bello scoprire per ricordarci che il perdono esiste, che ci aiuta ad essere liberi e che la vita, sempre e sempre ripetuto più volte è imprevedibile. Non sempre ci riserva belle sorprese, ma a volte sono proprio quelle sorprese a renderla più ricca e meravigliosa da vivere.

Valutazione 3/5

                                 

                                            

2 commenti:

  1. grazie ancora per avermi coinvolta, sono molto in linea con il tuo giudizio

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    1. Si infatti mi trovo d'accordo con la tua recensione e speriamo di rileggerlo presto perchè è davvero bravo

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