Per la giornata di oggi vi parlo di un libro perfetto per la memoria, che mi ha incuriosita da quando l'ho visto.
Ringrazio Ponte Alle Grazie per la copia omaggio.
Trama
Trama
In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un'infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l'audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell'ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno. È così che Ritanna Armeni, con l'entusiasmo rigoroso e profondo di sempre, attraversa un passaggio cruciale della nostra Storia e dà corpo a una vicenda esemplare, che parla di coraggio e sorellanza, di forza e creatività, di gioia, paura, resistenza.
Trovo sempre interessante leggere di questo periodo storico che fa scoprire ogni volta risvolti che danno molti spunti di riflessione.
In questo caso ci troviamo davanti una storia vera a tratti romanzata e l'ho trovata davvero interessante tanto che l'ho divorata in poco tempo non appena l'ho cominciato.
Ho trovato la penna di Ritanna Armeni molto accattivante, scorrevole e lineare infatti riesce a farti entrare nella storia immediatamente facendoti stare in palpitazione per tutto il tempo perché vuoi sapere cosa succederà e se ci sarà un finale che non ti piace.
Posso anticiparvi che il finale non è tragico e che questa storia mi è piaciuta più di quello che mi aspettavo.
Abbiamo sette suore che svolgono i loro ruoli con la dovuta tranquillità quando un giorno tutto viene stravolto perché alla porta del loro convento arrivano delle persone in cerca d'aiuto.
Per la novizia suor Lina non è la prima volta che apre le porte ai bisognosi, ma si rende ben presto conto che quelle persone non chiedono cibo ma protezione perchè sono ebrei.
La guerra dilapa ovunque e queste persone per il loro credo sono perseguitate così le suore per buon atto di umanità le ospitano al primo piano convinte di fare del bene per un tempo breve.
Ciò che non immaginavano era l'arrivo dei tedeschi che chiedono ospitalità e suor Ignazia non può rifiutarsi per cui li fa accomodare nel pian terreno spiegando che come suore hanno bisogno della loro privacy.
Sono pochi mesi in cui queste suore si trovano in mezzo al pericolo, con la costante preoccupazione che l'uno possa incontrare l'altro con la pena la morte. Pochi mesi in cui mettono a rischio la loro stessa vita pur di non provocare morte inutili perchè gli ebrei pur non avendo lo stesso credo sono persone che chiedono aiuto e un buon cristiano fa anche questo.
Ho trovato il coraggio di queste donne davvero impressionante, loro non lo fanno per tornaconto personale, ma perchè pensano che sia la cosa giusta, che aiutare il prossimo sia un atto normale, cristiano e questo va oltre il credo.
Questa guerra insensata che ha provocato migliaia di morti abbiamo visto cosa ha causato, però è stato bello leggere di un pezzo di storia dove l'umanità non era scomparsa e dove si poteva trovare anche del bene in tanto orrore.
Vivere l'angoscia e la paura di essere scoperte deve essere stato logorante per queste donne, eppure nessuna si è mai lamentata per quel vivere così sul filo del rasoio, nessuna si è mai ribellata chiedendo che gli ebrei fossero mandati via e non l'hanno fatto per eseguire un ordine, ma soltanto perchè erano convinte di fare la cosa giusta e questa sensazione ti mette addosso una carica non indifferente.
Mi è piaciuto molto come l'autrice sia stata brava a raccontare prima di tutte le emozioni che arrivano al lettore con una velocità impressionante, mi sono ritrovata infatti parte della storia vivendo insieme a loro felicità per le piccole vittorie e trepidazione per il costante rischio di essere scoperte.
L'idea di intervellare i vari pov delle suore con la maggior parte i pensieri della novizia a fatti realmente accaduti ha reso la lettura ancora più reale, più vera.
Mi ha donato sollievo sapere che tanta cattiveria sia stata accompagnata da un gesto così altruistico come quello di queste persone, dona speranza, fa capire che sì c'è stata tanta crudeltà a volte anche ingiustificata, ma le persone buone c'erano e hanno dimostrato con i fatti che la bontà esisteva.
Consiglio quindi la lettura di questo libro a coloro che cercano qualcosa di nuovo in uno spaccato di storia che tutti conosciamo, a chi vuole approfondire dettagli importanti del nostro passato e chi spera che ci sia speranza anche per l'umanità.
Valutazione 4/5
Da salvare, e da leggere! Lo metto in lista!
RispondiEliminaMi fa tanto piacere
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