lunedì 17 aprile 2023

Blogtour. Fuoco spento di Silvia Messina: Intervista all'autrice

Ciao a tutti amici lettori.
Comincia oggi il blogtour dedicato a un libro di origine nostrane.





Trama
In piena notte le forze dell’ordine fanno irruzione a casa di Luca e arrestano suo padre.
Da quel giorno la vita del ragazzo viene stravolta: la sua ragazza, Carlotta, lo evita, il Circolo del tennis decide di retrocederlo a favore di Alex, il suo migliore amico, il quale, tradendo la sua fiducia, inizia a uscire con Carlotta.
Anche a scuola la situazione precipita: Luca, in seguito a una rissa, viene sospeso e, a causa dello scarso rendimento, a fine anno viene bocciato. Spinto dal nonno, abbandona gli studi e trova lavoro come meccanico in un’autofficina. 
La sua vita procede monotona, fin quando due eventi non lo costringono ancora una volta a rimetterla in discussione: la morte del nonno e il ricovero in ospedale a causa di un’ulcera perforante. Non appena dimesso, Luca sogna segretamente di poter acquistare l’officina e ottenere finalmente la propria rivincita nei confronti della vita.
Proprio in quel periodo, lasciandosi convincere da don Antonio, parroco della zona, il protagonista si iscrive alla scuola serale e, non senza difficoltà, riesce a diplomarsi, ma anche a instaurare nuove amicizie e una relazione stabile, pur se burrascosa, con Barbara, una compagna di classe.
Luca acquista finalmente l’officina utilizzando i propri risparmi e accendendo un mutuo a patto di mettere un’ipoteca sulla casa lasciata in eredità dal vecchio. Oltre a questo, però, Luca ha iniziato ad avere contatti con la malavita, agganciata attraverso Carlo, un ragazzo conosciuto durante il ricovero in ospedale.
L’officina viene trasformata in un’attività per la ricettazione di automobili e pezzi di provenienza furtiva. Luca si arricchisce, ma attorno a lui si forma il vuoto: don Antonio parte per una missione, le incomprensioni con Barbara diventano insuperabili e le altre relazioni con le donne sono solamente occasionali, infine sua madre muore dopo un ricovero in una clinica di lunga degenza. È proprio in questo momento che, a seguito di alcuni arresti, la posizione di Luca pare compromessa. 
La polizia è ormai sulle sue tracce, così, sentendosi braccato e solo, Luca decide di gettarsi in mare e togliersi la vita.

Il mio compito è quello di fare una bella chiacchierata con l'autrice quindi cominciamo pure:

Ciao Silvia e benvenuta nel mio angolino virtuale.
 Dalla tua biografia ho letto che questo è il tuo primo libro, innanzitutto in bocca al lupo e poi volevo chiederti: quanto ti senti felice per aver raggiunto quello che per chiunque con questa passione reputa un sogno?

Ti ringrazio per avermi voluta ospite del tuo angolo virtuale e ringrazio tutti i lettori che avranno la curiosità di seguire questa nostra chiacchierata. Rispondo subito alla tua domanda: certamente ho provato una grande gioia per essere riuscita a portare a termine un progetto che, per vari motivi, mi ha coinvolto per parecchio tempo. Finora avevo pubblicato solo racconti in alcune antologie mentre, come hai detto correttamente, questo romanzo è il mio primo lavoro importante. Devo confidarti che in realtà i sentimenti che ho provato nel momento in cui ho potuto sfogliare il libro, toccare fisicamente la carta stampata, sono stati contrastanti. Sicuramente, come dicevo prima, molta soddisfazione ma anche tanta ansia per la responsabilità che mi stavo assumendo nei confronti dei miei potenziali lettori. Molte domande, molti dubbi si sono accavallati nella mente: avrei potuto riscrivere meglio quella pagina, quella frase? Avrei dovuto approfondire maggiormente l’aspetto psicologico di un personaggio o forse caratterizzarlo meglio? Ma grazie ai primi commenti dei lettori mi sono sentita subita rincuorata. Il mio Luca, il protagonista della storia, è un personaggio che suscita impressioni molte diverse. È una figura divisiva, alcuni lo ritengono antipatico, una classica “faccia da schiaffi” (e un po’ lo è), altri invece lo trovano molto tenero, dolce e sfortunato. Di certo Luca è un personaggio scomodo che sollecita sentimenti e reazioni nel lettore, una figura che non si dimentica facilmente, e questa affermazione per uno scrittore è un bel complimento.

Hai scelto di trattare temi delicati e importanti, le vicende sono legate a qualcosa di realmente accaduto, di autobiografico, o è solo frutto dell’immaginazione?

Ti ringrazio per questa domanda perché mi permette di precisare che la storia di Luca è frutto della mia immaginazione e non riporta alcun episodio che mi sia accaduto personalmente.
Il racconto è comunque ispirato dall’osservazione della vita reale, dalle vicende che sento narrare dagli amici, dalle persone con cui entro in contatto per lavoro, dalle notizie che ascolto nei vari programmi televisivi o sui social.
Luca è un ragazzo, un diciottenne dei nostri giorni, perfettamente integrato nel suo ambiente: ha una fidanzata, Carlotta, e un amico fraterno, Alex, studia e gioca a tennis a livello agonistico. Pensa già al suo futuro, a iscriversi all’università, a impegnarsi per una carriera di successo. Ma questo quadro perfetto viene sconvolto da un evento che cambia e stravolge la vita di Luca. L’arresto del padre e la gogna mediatica che ne segue lo isolano. A poco a poco perde gli amici, lo sport, Alex e Carlotta. Viene escluso dal gruppo a cui fino a qualche giorno prima sentiva di appartenere. Perdere i propri punti di riferimento è una esperienza sconvolgente soprattutto in un giovane che ancora non ha la maturità necessaria per affrontare tali cambiamenti. Luca è frutto del suo tempo, della società in cui vive, piena di chiaroscuri e contrasti che ho cercato di riportare nel romanzo. La droga, l’alcol, il sesso irresponsabile, l’aggressività, la violenza sono elementi presenti che convivono insieme all’amicizia, alla solidarietà, all’amore e al rispetto dell’altro.
Sta al singolo operare delle scelte. Luca è nell’età della sperimentazione, della costruzione della propria identità. Dovrà decidere quale sarà il suo posto nel mondo.


Luca, il tuo protagonista, non è di certo una persona perfetta, tuttavia sta cercando la strada giusta per rimettersi in carreggiata. Pensi che anche la vita vera sia così? Errori dai quali imparare per migliorarsi?

Ho cercato di descrivere un personaggio credibile, coerente. Nessuno è perfetto, né i protagonisti frutto della fantasia né le persone in carne e ossa. Ognuno di noi ha un lato sconosciuto, tenuto sotto controllo, nascosto, la nostra Ombra direbbe Jung, che però è fondamentale per la costruzione armonica della nostra personalità.
È sempre una questione di scelta. Soltanto se siamo in grado di guardare ai nostri difetti e alle nostre fragilità possiamo crescere e sviluppare una personalità equilibrata, capace di affrontare le avversità che la vita ci propone. Luca dopo un primo momento di sbandamento cerca di ritrovare un nuovo equilibrio, e in questo processo di crescita e maturazione incontrerà tante figure, personaggi che influenzeranno le sue scelte, come don Antonio, il parroco del quartiere, che lo sprona a riprendere gli studi, dimostrando di avere fiducia nelle sue capacità. E sarà proprio la scuola il luogo di incontro di nuovi amici e di un nuovo amore, Barbara dai capelli sempre di un colore diverso. Ma tutto questo non basta all’animo tormentato di Luca, fidarsi dei nuovi legami è una sfida troppa pericolosa per lui. Paradossalmente è proprio la sua fragilità e la paura di lasciarsi andare agli affetti che lo spingono ad assumere atteggiamenti aggressivi e distruttivi.


 Quanto ti sei sentita coinvolta nelle vicende dei tuoi personaggi? E come definiresti con tre aggettivi il protagonista principale?

Devo ammettere che io condivido con Luca una visione della vita non proprio ottimistica. Chi mi conosce bene dice che guardo il mondo attraverso degli occhiali scuri. Mi sono quindi sentita particolarmente coinvolta nei momenti più drammatici della storia del protagonista e dei suoi compagni di viaggio. Però non condivido tutto ciò che Luca fa, alcune sue scelte a volte sono troppo radicali e pericolose.
Ma Luca è tutto sommato tenero, dietro alcuni suoi atteggiamenti strafottenti o apparentemente cinici si nasconde una grande dolcezza.
È un ragazzo che si è sentito tradito dagli amici, dalla fidanzata, dalla vita in generale e per questo ha difficoltà a fidarsi di chi gli tende la mano, gli offre un aiuto, amicizia o un nuovo amore. È caparbio, pur di portare a termine i suoi progetti affronta molti sacrifici. Non sempre i metodi con cui ottiene ciò che cerca sono condivisibili, soprattutto quelli illegali, ma anche sbagliando non cede di fronte alla difficoltà.
Infine è un giovane ironico, quando non si fa accecare dalla rabbia, dal rancore o dalla voglia di rivincita è un personaggio capace di scherzare e dare una lettura divertente di ciò che ha intorno. È questo che gli permette di accettare le frecciatine che quotidianamente gli lancia il nonno Piero, un personaggio che ho trovato molto divertente raccontare. È un ex militare, un classico uomo “tutto d’un pezzo” che fa fatica ad accettare l’evoluzione dei costumi e della società. Misogino e razzista, parla attraverso i proverbi, ne conosce tantissimi, adeguati a ogni situazione e contesto. Un personaggio apparentemente odioso ma che non si tira indietro nel momento del bisogno, accogliendo in casa Luca e la madre dopo l’arresto del padre e il crollo finanziario della famiglia. Come dicevamo prima, luci e ombre di un personaggio.


Hai scelto di dare un’impronta particolare alla tua storia scegliendo anche un finale inaspettato, è stata una decisione voluta perché pensavi che la storia dovesse andare in questo modo o ti sei lasciata guidare dall’ispirazione del momento?

È difficile rispondere a questa domanda senza svelare troppo. Ti posso solo dire che il finale l’ho deciso nel momento stesso in cui ho iniziato a scrivere la storia, potrei azzardare ad affermare che tutta la narrazione è stata costruita sulla scena conclusiva. Credo che sia coerente con il percorso fatto da Luca, con la sua crescita e maturazione determinate dalle scelte fatte quotidianamente e influenzate dalle persone incontrate anche solo per poco tempo. Il trauma iniziale, l’arresto del padre e il conseguente isolamento sociale, determinano il modo in cui Luca interpreta il mondo, le persone che si relazionano con lui. Sottolineo questo aspetto perché avrai notato che tutto il romanzo è raccontato in terza persona ma sempre e soltanto dal punto di vista di Luca. Non ci sono verità assolute, i fatti e le vicende sono descritti così come percepiti da Luca, gli avvenimenti sono positivi o negativi in quanto così interpretati e vissuti dal protagonista. Se tieni a mente questo, il finale non può essere diverso.

Ringraziandoti per essere stata gentile e rinnovandoti i miei auguri, ti faccio un’ultima domanda: hai qualche progetto futuro di cui vorresti parlarci?

In questo momento ho in cantiere due progetti entrambi con il tema del “segreto”. Non ho abbandonato la mia passione per il racconto breve e sto quindi raccogliendo una serie di storie accomunate dall’atmosfera dell’intrigo e del nascondimento. Ma sto anche lavorando all’idea di un secondo romanzo in cui la presenza di un segreto mi fornisce l’occasione per esplorare alcuni aspetti delle dinamiche familiari. Ancora una volta è la vita reale a fornire lo spunto per immaginare e creare storie in cui tutti possiamo riconoscere pezzetti di noi e della nostra avventura nel mondo.

Grazie a Silvia per aver risposto alle mie domande, spero di avervi incuriosito abbastanza da recuperare il suo  libro, ma intanto continuate a seguire il nostro tour per scoprire di più sulla storia

                                               

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