mercoledì 12 luglio 2023

Recensione: Una lettera da Monaco di Meg Lelvis

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di una storia che aspettavo di leggere da un pò.

Ringrazio la Vintage Editore per la copia omaggio.


Trama

Una lettera da Monaco datata luglio 1946, nascosta tra gli effetti del padre morto, convince l’americano Jack Bailey a intraprendere un viaggio in Germania alla scoperta dell’identità della misteriosa Ariana Schroeder.
Il viaggio si rivela un intenso cammino tra i ricordi di un soldato, ma soprattutto di un uomo che ha visto cose irripetibili, che lo hanno tormentato per il resto della vita e lo hanno reso un padre violento e alcolizzato.
Ma anche un cammino nella memoria storica di una Nazione che ha dovuto fare i conti con una feroce dittatura e con tanta violenza sottaciuta.
Un viaggio catartico che insegna a Jack un nuovo modo di vedere la vita e gli permette di comprendere e perdonare il padre, il popolo tedesco e anche sé stesso, tutte vittime innocenti della violenza di criminali, che fortunatamente non rappresentano un intero Paese o l’intera umanità.
Cominciamo dalla cover secondo me perfetta per la storia e l'ho pensato ancora di più quando ho terminato la lettura perchè dona quel senso di completezza che doveva esserci.
E' una storia che ci parla di un periodo storico particolare che secondo me possono comprendere soltanto le persone che l'hanno vissuto perchè sì possiamo solo dire che è stato brutto, ma come effettivamente?
Le persone che sono state in guerra, le persone che hanno visto orrori perchè di questo si tratta, di orrori veri e propri, le persone che hanno visto la morte così vicino, le persone che sono sopravvissute a tante crudeltà di certo sono diverse da quelle di una volta, inevitabilmente si cambia e ci si dimentica come si era prima che iniziasse il tutto.
Jack, il personaggio da cui inizia la nostra storia, ha sempre visto suo padre come un uomo che preferiva stordirsi di alcool maltrattando la moglie e i figli piuttosto che parlare di cosa lo tormentava. Lui, il fratello e la sorella non hanno mai avuto un buon rapporto con lui, soltanto la madre lo giustificava dicendo che gli orrori della guerra non lo lasciavano in pace, ha sempre amato suo marito, un sentimento che i figli non sempre hanno condiviso.
Ma se ci fosse dell'altro?
Se il padre che tutti conoscevano come un uomo violento e dal brutto carattere, fosse in realtà stato qualcun altro di molto diverso?
Quando trova una lettera proveniente Monaco decide che è arrivato il momento di rispondere a delle domande che altrimenti non troverebbero una risposta.

                                            

Intraprende quindi un viaggio molto difficile che con l'aiuto di un suo fedelissimo amico porta alla luce tanti misteri, lo aiuta a conoscere meglio un genitore che forse aveva giudicato male e conosce anche Adriana la mittente di quella lettera che una volta ha conosciuto suo padre prima che cambiasse totalmente.
Penso che l'autrice sia stata bravissima a narrare non solo un periodo storico molto particolare, ma anche a farci comprendere come certe situazioni molto brutte possono annullare la personalità di una persona per crearne un'altra completamente diversa.
Non credo che John, il padre di Jack, sia stato un bravo genitore, penso che avrebbe potuto fare di più per dare un'insegnamento migliore, tuttavia anche in queste situazioni è difficile giudicare e dopo tutto quello che ha visto, che ha passato, che è stata costretto a sopportare forse ha un'attenuante più di chiunque altro. 
Mi è piaciuto come attraverso la lettera, le scoperte che successivamente si scoprono, Jack sia riuscito a rivalutare suo padre, a comprenderlo meglio e a capire il perché di certi suoi atteggiamenti. Certo sarebbe meglio se di queste cose ne avessero parlato, ma come si fa a parlare di qualcosa che si vuole disperatamente dimenticare?
Lentamente l'autrice ci conduce alla verità, ci fa conoscere quel periodo storico che fa parte del nostro passato e che è impossibile non ricordare con tristezza e angoscia, ci mostra come la crudeltà umana raggiunga il massimo del suo livello e come, nello stesso tempo, possano nascere anche cose belle degne di essere ricordate, di essere vissute fino in fondo.
E' una lettura diversa dalle solite che confesso non sempre mi ha convinto per lo stile forse un po' troppo lento, ma che mi ha convinto tantissimo per le tematiche trattate e per come ha gestito l'intera trama che sembrava andare in una direzione, ma che poi ha subito una variazione del tutto inaspettata.
Il finale forse potrà apparire ingiusto e incompleto perchè alcune cose non sono state del tutto chiarite o almeno al lettore sono più che chiare, con altri personaggi no, ma penso tuttavia che in questo caso l'autrice abbia voluto mettere in conto la mente e non il cuore dando quel giusto significato di quando facciamo qualcosa che deve essere fatto senza pensare a un tornaconto personale.
E' stata una storia che mi ha travolto con calma, senza fretta, ma che è riuscita ad attirare la mia attenzione perchè dona molti spunti di riflessione e sicuramente offre una morale importante: non conosciamo mai a fondo chi abbiamo accanto se non scegliamo di conoscerlo davvero e penso che questo sia molto vero.

                                                 

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