mercoledì 19 marzo 2025

Recensione: Tornare a casa di Tom Lamont

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi vi parlo di un libro molto particolare.

Ringrazio N/N Editore per la copia omaggio.


Trama
A trent’anni, con un lavoro stabile e un appartamento a Londra, Téo Erskine sente di aver finalmente raggiunto il successo e di essere al sicuro dai giudizi di Vic, padre irascibile e anaffettivo. Ma quando scopre che Vic è malato, decide di assisterlo e di ricucire i rapporti tornando per un weekend a Enfield, borgo londinese in cui è cresciuto. Qui ritrova Ben, l’amico d’infanzia, ma soprattutto Lia, il suo grande amore mai realizzato, ora mamma single di Joel. Per riavvicinarsi a lei, Téo si improvvisa babysitter per una sera, nascondendo il disagio e la goffaggine. Ma quando Lia, profondamente depressa, si toglie la vita, Téo si ritrova costretto a una scelta ben più matura di lui: diventare l’improbabile tutore di Joel. Insieme a Vic, Ben e Sybil, la rabbina di Enfield, Téo si occupa di Joel, insegnandogli a giocare con i videogiochi, a mangiare crocchette di pollo e waffle e imparando a cantargli le ninne nanne la sera. Finché i tre amici si ritrovano ad affrontare le conseguenze di un errore di gioventù e Téo dovrà decidere che tipo di uomo vuole essere. 

Questo titolo mi incuriosiva molto per il tema trattato e mi è piaciuto molto come è stato affrontato.
Téo torna a casa, a Enfield per accudire suo padre malato. Vic non è genitore modello, dopo la morte della moglie ha cercato come meglio poteva di fargli da entrambi i genitori, ma Téo ha risentito molto dell'affetto che gli mancava e nonostane i loro rapporti non siano bellissimi, resta suo padre e tornare per aiutarlo gli sembra il minimo.
Fare ritorno a Enfield gli consente anche di vedere Lia, una donna che ha sempre ammirato da lontano e che con cui segretamente ha immaginato varie volte un lieto fine insieme.
Lia è una madre single e per dimostrarle anche di essere affidabile Téo si offre di fare da baby sitter a Joel per una sera.
Doveva essere una cosa temporanea, un favore a una vecchia amica ma si trasforma in tragedia perchè Lia si toglie la vita e Téo è costretto a diventare il suo tutore provvisorio.

                            
La perdita di Lia seppure sia un personaggio di passaggio, una quasi meteora l'ho trovata molto toccante e non solo perchè alla sua morte c'è un lascito enorme cioè Joel, ma perchè questa ragazza non ha mai avuto l'aiuto giusto per liberarsi da una depressione che durava da troppi anni ed è stato molto triste vederla sconfitta da una malattia che non è riuscita a superare nemmeno per l'amore di suo figlio.
Madre inadatta? Mamma che non meritava di avere un figlio?
So che i pensieri sono diretti in questa fase, ma io credo che non si possa giudicare chi soffre di una malattia così ampia e che dipende da svariate situazioni quindi puntare il dito non me la sento.
Joel non è un bambino semplice e per Téo insperto al cento per cento diventa complicato, diventa una sfida che vuole affrontare nonostante la paura, le preoccupazione, l'ansia di sbagliare e per questo si fa aiutare da suo padre Vic, l'amico Ben e la rabbina Sybil.
E' stato tenero e divertente vedere come Téo si improvvisasse papà cominciando a capire quel bambino particolare che avvertiva l'assenza della sua mamma. E' diventato bravo a comprenderlo, si è divertito a giocare con lui e anche a provvedere alle sue necessità sebbene fosse terrorizzato di sbagliare d'altronde essere padre non è qualcosa di semplice, non si nasce con la consapevolezza di fare tutto bene, ma si impara col tempo perchè è un mestiere difficile.
Non sarà solo per quanto l'apporto degli altri personaggi gli fa comprendere meglio il suo ruolo che non sarà definitivo infatti nessuno conosce l'identità di suo padre, ma se arrivasse quando tutti non se l'aspettano?
E' stata una lettura intensa, profonda e ricca di spunti di riflessione.
Confesso che avrei preferito un finale diverso perchè questo non mi ha soddisfatto abbastanza e ammetto di esserci rimasta male, ma posso comprendere la scelta dell'autore e rimango dell'idea che il rapporto padre figlio che si instaura tra due persone senza alcun legame di sangue è davvero bellissimo.

Valutazione 3/5

                           

                                                 

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