Oggi vi parlo di un libro narrato su due piani temporali.
Ringrazio Mondadori per la copia.
Trama
È il giorno di Natale e Sarah Harris, complice una serie di coincidenze e una bevuta di troppo, arriva nel pittoresco paesino di Thornwood, nel cuore dell'Irlanda occidentale. Oppressa dalla fine del suo matrimonio con Jack, dal mancato decollo della carriera di artista e dalla prospettiva di trascorrere le feste in famiglia, Sarah viene accolta dalla ruvida gentilezza degli abitanti del luogo, e trova alloggio in un piccolo cottage immerso nella campagna, che diventa un rifugio provvidenziale per ripensare alla sua vita e tornare a disegnare. Quando, durante una passeggiata, trova nel tronco cavo di un biancospino un vecchio diario, non esita a portarlo con sé. Sfogliandone le pagine, scopre la storia di Anna Butler, vissuta cento anni prima, e dell'affascinante americano Harold Griffin-Krauss, studioso di antropologia, giunto al villaggio per compiere ricerche sul culto delle fate: gli abitanti di Thornwood credono infatti che le creature magiche risiedano in una montagna nei dintorni, e prediligano gli alberi di biancospino. Harold cerca un'assistente che l'accompagni a visitare la gente del posto e Anna si offre di aiutarlo, registrando tutto nel suo diario. A turbarla particolarmente è l'incontro con i fratelli Hawley, George e Olivia, figli del signore locale, che vivono in un vero e proprio castello, e che sembrano nascondere qualcosa di sinistro. Attraverso le pagine del diario di Anna, Sarah si immerge nei misteri che circondano Thornwood: vicende che portano alla luce segreti oscuri, e che la aiuteranno ad affrontare un terribile trauma irrisolto. Un romanzo avvincente e magico, nell'incantevole panorama della campagna irlandese, dove la storia e il folklore si fondono per regalare ai lettori un viaggio emozionante nel passato, al confine tra mondo reale e mondi altri.
Conosciamo Sara nel 2011 e Anna nel 1911, l'ambientazione è la stessa, la fantastica Irlanda con le sue leggende e le sue storie delle fate.
Mi è piaciuto tantisismo immergermi in questa storia e conoscere quel folkore che rappresenta un luogo magico e pieno di misteri come l'Irlanda che, devo dire, mi affascina tanto quanto la Scozia perchè conserva quelle credenze che ancora oggi sono molto forti.
Sara ha bisogno di prendersi del tempo per se stessa dopo la fine del suo matrimonio e compie la sua prima scelta impulsiva decidendo di partire per l'Irlanda che non ha mai visitato e che la coinvolge totalmente.
Per puro caso trova un diario che racconta la storia di Anna una ragazza vissuta in quei luoghi tempo prima e si appassiona così tanto a quella lettura che le sembra di vivere con lei le stesse esperienze e le stesse emozioni. In Irlanda però non scopre soltanto la storia di Anna, ma riesce a ritrovare anche se stessa e a guarire da un dolore che la sta logorando.
Mi è piaciuta particolarmente il modo in cui l'autrice ha parlato delle fate, delle credenze e delle tradizioni di un tempo perchè ha dato secondo me l'idea di quelle tradizioni che non muiono mai ma alle quali si sceglie di credere oppure no.
La storia di Anna mi ha appassionata molto e devo dire che ci sono rimasta malissimo che per lei non ci fosse un lieto fine, me l'aspettavo, se lo meritava e invece la vita è stata crudele nei suoi confronti. Non muore nessuno, non è una di quelle storie strappalacrime dove ogni cosa svanisce, ma non è il lieto fine che avevo sperato per lei e che secondo me era giusto. Che gran peccato e sì, che delusione enorme!
Capisco che l'autrice abbia scelto questo finale per mettere luce e palesare altre cose ma da amante degli happy ending romance questa decisione non poteva entuasiasmarmi per niente.
Discorso diverso invece per Sara che invece ci ha mostrato la fragilità di una donna che sta soffrendo e che cerca di superare quella sofferenza a modo suo.
Scopriamo cosa cova nel suo cuore nel corso delle pagine, qualcosa si era intuito, ma non totalmente e penso che qui l'autrice sia stata bravissima a parlare del suo dolore con la delicatezza giusta per un tema così importante.
E' stato bello vedere come un luogo apparentemente sconosciuto per la protagonista riesca con il suo calore, con la sua calma, con la bellezza di quei posti riesca a donarle la serenità giusta per apprezzare ogni cosa.
Alcune volte c'è necessariamente bisogno di staccare la spina, prenderci del tempo per noi per poter guardare la vita da un punto di vista diversa, per poter essere in pace con se stessa e con chi gli sta intorno.
E' una storia che porta a riflettere, intesa e molto accattivante infatti lo stile è così scorrevole che ti ritrovi all'ultima pagina velocemente. Decisamente consigliata per chi cerca qualcosa di diverso, originale e per chi è appassionato di tradizioni.
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