giovedì 13 novembre 2025

Recensione: Il contrabbandiere innamorato e l'acqua della vita di Jonas Jonasson

Rieccomi amici lettori.
Sono tornata per parlarvi di una storia molto divertente.

Ringrazio La Nave di Teseo per la copia.


Trama
Svezia, 1852. Algot Olsson eredita dal padre un campo di patate e un alambicco traballante. Niente di eccezionale, se non fosse che Algot ha un talento inaspettato: trasforma l’umile tubero in un liquore così buono da far dimenticare ai lavoratori ogni fatica. Ma in un’epoca in cui il commercio di alcol è monopolio della nobiltà, la sua ascesa diventa presto una minaccia. Il conte Bielkegren, arrogante e vendicativo, farà di tutto per rimetterlo al suo posto. Per fortuna, Algot non è solo. Al suo fianco ci sono Helmut, tipografo bavarese con la testa piena di rivoluzioni, e sua figlia Anna Stina, determinata e acuta, che infiammerà Algot più del suo stesso distillato. I tre affronteranno con audacia le disuguaglianze a cui sembrano condannati, scoprendo nella fermentazione clandestina una ricetta tutta personale per ritrovare la felicità. Jonas Jonasson torna a raccontarci una favola moderna travestita da divertente romanzo storico. Una storia d’amore, ingegno e ribellione, in cui una semplice intuizione può cambiare il destino di un uomo – e forse anche quello di un intero Paese.

Divertente, ironica e sopra le righe. Questa storia mi ha fatto sorridere per tutta la durata della lettura e sebbene sia una bel mattoncino si legge veramente bene.
Mi sono divertita molto durante la lettura e ho apprezzato tantissimo lo stile dell'autore che con ironia, leggerezza e una bella dose di cruda realtà tratta argomenti importanti e anche delicati.
Ci troviamo in Svezia dove un conte fa il bello e il cattivo tempo credendo che il potere e i soldi possano fare qualsiasi cosa e per un bel po' di tempo ci riesce. Quando ho detestato quest'uomo così saccente. sicuro di fare la cosa giusta e quanto ho sofferto con Algot quando gli ha praticamente distrutto la vita e lui non poteva fare altro che restare inerme a subire.
Algot è il figlio di un allevatore di maiale, ma intelligente, intraprendente e decisamente pronto a opporsi a quell'uomo così crudele.
Grazie all'aiuto improbabile di personaggi molto particolari riuscirà a ottenere col tempo una vera e propria giustizia e troverà anche l'amore.


                                     
Gustav, il conte, è un uomo davvero spregevole e confesso che soprattutto a inizio libro l'ho odiato profondamente. Ostentare il suo potere soltanto perchè doveva è stato orribile soprattutto con quello che ha causato e invece ho sempre fatto il tifo per Algot che in un certo senso ha anche reso giustizia ai suoi genitori morti troppo presto.
Algot contrariamente a suo padre ha imparato molte cose leggendo e studiando e grazie anche a una buona dose di istinto e inventiva riesce a creare un liquore così buono che si vende senza problemi, ma quando il conte lo costringe a lasciare l'unica casa che abbia avuto non sa come fare almeno prima di incontra Helmut un tipografo molto simpatico e sua figlia Anna Stina.
Grazie a loro due, all'improbabile aiuto di Frank Miller e di Maya la cui storia è intrecciata a quella degli Olsson troverà una nuova famiglia, persone che seppur sopra le righe gli staranno accanto e lo faranno riacquistare la gioia di vivere.
Mentre il conte perde sempre più potere, suo figlio Mauritz tenta di dimostrare il suo valore ma fallendo miseramente,  la signora contessa, il suo cognato francese e sua figlia ancora minorene tramano nell'ombra per poterlo lasciare e vivere lontani da una persona che nemmeno li considera. Inizialmente la contessa non mi ha fatto una bella impressione, ma di certo tra lei e Mauritz ho preferito lei che almeno aveva le sue motivazioni.
Tra siparietti simpatici, buffe gag e improbabili risvolti la storia procede spedita fino a intrecciarsi sempre di più per creare qualcosa di intricato ma ben fatto. 
Algot e Anna Stina sono perfetti insieme e anzi avrei voluto leggere più pagine che li riguardavano perchè secondo me sono una coppia adorabile che meritava più spazio, ma ho adorato tantissimo Helmut, il suo personaggio è spassoso ma saggio ed è lui in un certo senso il collante di ogni cosa.
Una lettura quindi spiritosa, originale, interessante perchè ci parla di come era difficile la vita per le donne, per le persone povere e per i lavoratori che non avevano la possibilità di arrivare a fine mese a causa di persone potenti e senza scrupoli che sfuttavano la poca istruzione degli altri.
Algot invece è riuscito ad emergere, a creare qualcosa di nuovo che lo aiutasse a sopravvivere nonostante le angherie subite ed è riuscito nel suo cammino pieno di ostacoli a incontrare persone buone e generose che non lo hanno fatto sentire più orfano e i legami così sono, per quanto mi riguarda, i più belli perchè nascono dal cuore non dal sangue.

Valutazione 4/5

                                    

                                       

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