mercoledì 26 agosto 2020

Review Party. Recensione: L'eredità di Jakob Bindel di Bernice Rubens

Ciao a tutti amici lettori.
Oggi torno ancora una volta nel blog per parlarvi di un libro bello tosto ma molto interessante.



Ringrazio Astoria per la copia omaggio

E vi  invito a passare dalle altre mie colleghe blogger per leggere il loro pensiero su questa storia.

Trama
“Dovete sopravvivere, figli miei. Amatevi l’un l’altro come avete sempre fatto e proteggetevi a vicenda. Ricordatevi di tutti noi e di tutto l’amore che ci unisce. Vi darà forza.” Il monito di Jakob, patriarca della famiglia Bindel, è il filo rosso che percorre la narrazione di questa monumentale saga, che segue la vita di sei generazioni di Bindel in un mondo ostile. La famiglia è unita da legami indissolubili di amore e lealtà, legami che sopravvivono alla coscrizione ventennale nell’esercito zarista degli anni trenta dell’Ottocento, al pogrom di Odessa del 1871, all’emigrazione nelle valli del Galles e in Germania, ai campi di concentramento nazisti e ai gulag sovietici.
Una promessa lega i fratelli Bindel, generazione dopo generazione: salvare la stirpe, resistere alla cattiveria degli uomini e della Storia. Un racconto di persecuzioni e intolleranza, ma anche una testimonianza della resilienza umana e della forza dei legami familiari.
“Tutto ciò che accade in una famiglia, accade in misura molto più forte in una famiglia ebraica,” sosteneva Rubens, dandone una prova narrativa con questo romanzo potente, capace di commuovere, ma anche consolare.
Tuffo nel buio nel leggere quest'autrice che non conoscevo su un argomento per niente facile e molto tosto.
Ecco questo è il primo avvertimento che voglio farvi se volete cominciare questa lettura, non si tratta di una storia facile, non è leggera e di certo non c'è il lieto fine per tutto quindi siate preparati a qualcosa di veramente tosto perchè gli ebrei e le loro persecuzioni non furono per niente una passeggiata.
Moltissimi libri trattano quest'argomento, sono stati trasmessi anche numerosi film dove vediamo invece di leggere il terrore che è accaduto tanti anni fa a persone che avevano come unica colpa, quella di credere in una religione diversa. Dopo tanto tempo dovrebbe essere un argomento superato e abbastanza ripetitivo, ebbene per quanto mi riguarda non è così. Trovo invece che certe storie facciano bene, aiutino a capire realmente quello che è accaduto senza tanti giri di parole e senza alleggerire la faccenda. Ci furono morti, ci fu atrocità, ci fu cattiveria ed è tutto vero.



Ora in questo libro non parliamo in modo specifico delle persecuzioni, ma i nostri protagonisti sono ebrei e come tali avevano delle limitazioni che li hanno portati a sopportare tanti sacrifici dovendo affrontare angherie che una persona "normale" non ha subito.
Tutto comincia con i due fratelli di latte Benjamin e Reuben nati nello stesso giorni e uniti da un destino indelebile. Non sono in realtà fratelli bensì nipote e zio e già questo sembra strano, ma non del tutto impossibile. La madre di Reuben, Miriam è la sorella di Benjamin che ha partorito nello stesso giorno di sua madre Esther. Complicato? Non tanto se ci ragioniamo così anche se, a dir la verità, così sembra l'inizio di una telenovelas quelle vecchio stampo e in un certo senso possiamo anche definirla così.
I due bambini vengono definiti fratelli di latte perché poppano il latte dalla stessa persona Miriam e diventano inseparabili, spiegare a chi non conosce la loro parentela è complicato soprattutto se vengono guardati con occhi diversi, quindi per praticità dicono di essere fratelli e in fondo lo sono visto che fanno qualsiasi cosa insieme e sono sempre uniti.
Sono due bambini svegli e intelligenti, ma come dicevo prima hanno una colpa che a quei tempi era terribile: sono ebrei e come tali devono sopportare le conseguenze di questa religione vista quasi come un abominio.
La storia dei due fratelli prosegue attraverso generazioni tenendo ben alto il nome dei Bindel, Jakob è infatti il capostipite della famiglia e padre di Benjamin e da lui valgono tutti gli insegnamenti e il modo di comportarsi. Dopo di lui si susseguono vicende, azioni e nuovi personaggi che rendono la storia complessa ma ben descritta anzi a dir la verità ho apprezzato molto l'albero genealogico a inizio libro dove si spiega ogni singola parentela senza diventare pazzi.
Con tanti personaggi si può correre il rischio di andare in confusione e ammetto che per un momento l'ho temuto perché l'autrice passa abbastanza in fretta (forse troppo secondo me) da un protagonista all'altro ma se si ha una bella memoria e la mappa sottomano, è difficile sbagliare.
Una storia quindi che viaggia nel tempo che si dirada in vari archi temporali e termina con l'eredità mai fermata perchè i Bindel ci sono ancora anche a distanza di anni, nonostante le tragedie, le cattiverie e la vita crudele dimostrando che ogni cosa resta se si ha la giusta grinta.
Ho sofferto molto per certe scene che mi hanno fatta inorridire, pensare che sono realmente accadute poi le rende ancora più realistiche. Ho goito con loro per le piccole vittorie e mi sono rattristata per quell'ignoranza che rende ciechi davanti alle differenze, eppure quella mentalità non è sbagliata ma semplicemente non ne conoscevano altra ed era complicato se non impossibile aprire la mente a più possibilità di pensiero.
E' una storia molto intensa a livello emotivo, dettagliata per quanto riguarda il periodo storico e anche se, come dicevo, abbastanza ricca di nomi che cambiano spesso e tanto si legge bene.
La narrazione è in terza persona e vista la varietà dei personaggi è stata un'ottima scelta. Decisamente lo consiglio a chi ama questo genere storico, a chi non si spaventa facilmente e a chi apprezza i romanzi familiari.

Valutazione 3/5




6 commenti:

  1. Ciao Susy, sono d'accordo con te. Questo romanzo non è una passeggiata. La lettura è dolorosa ma del resto è la storia a esserlo, personalmente sono molto contenta di averlo letto.

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    1. Non per niente, questa lettura è un dolore costante ma nello stesso tempo colma il cuore perchè ci insegna tanto. Grazie per aver partecipato

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  2. La storia si è accanita contro questa famiglia, che è stata anche piuttosto sfortunata. Si sono trovati sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato. Grazie Susy. Di tutto.

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    1. E' vero infatti è triste e bello allo stesso tempo.
      Grazie a te per aver accettato di partecipare

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