Com'è cominciata la vostra settimana? Caotica come la mia? Ci sono certe giornate che mi sembra di girare come una trottola senza mai fermarmi e oggi è una di queste.
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Trama
Dafne è architetto, vive a Milano, è sicura di sé e indipendente, e cerca questa cura nelle leggi e nei simboli della matematica, provando a calcolare gli algoritmi delle emozioni. Ma la sua infanzia è rimasta nascosta da qualche parte. Non ha ricordi. Qualcosa si è incastrato in lei. Decide di andare da un'analista che le suggerisce di voltarsi indietro per tornare a cercare quella bambina che da qualche parte si è perduta dentro di lei, di tenerla per mano e di provare ad ascoltare la sua voce... Attraverso il filo dei ricordi, la Dafne adulta ritrova la Dafne bambina, la sua città, Napoli, la sua famiglia. Non sarà facile questo incontro, perché quello che Dafne bambina ha da raccontare è ora commovente e tenero come il dolce della domenica, ora inquietante, come incubi in una camera buia... e sarà proprio laggiù, in un'infanzia che ha i colori, i sapori e i suoni del Sud, che Dafne scopre una ricetta, semplice ed efficace come quelle imparate dalle nonne sedute in cucina nei loro grembiuli conditi di odori e sapori. Una ricetta semplice e speciale per guarire dalla nostra inadeguatezza, per ascoltarsi, capirsi, affrontarsi e, ogni tanto, anche perdonarsi.
E' sempre bello conoscere autrici made in Italy e quindi ero molto curiosa di scoprire la penna di Viola Ardone che non avevo mai letto. Poi dalla trama si parla di Napoli e capirete quanto la mia attenzione sia arrivata alle stelle.
Napoli è presente tantissimo in questa storia soprattutto nella parte narrante dell'infanzia di Dafne e devo dire che quelle parti io li ho davvero adorati. Tante cose descritte dalla protagonista mi hanno riportato alla mente molte cose della mia infanzia, tante descrizioni sono così identiche alla realtà che mi è sembrato di tornare indietro nel tempo a rivevere tante cose oramai passate.
La Dafne bambina è quella di tutte le bambine di Napoli, un paese colmo di tante cose e sembre bello - lo so sono di parte potete dirlo forte - ma che ti arricchisce anche dentro. Non è una città perfetta però, nemmeno lontanamente e a volte ti mette addosso certe incertezze, certe assurde convinzioni che ti spingono a fare qualcosa di assurdo eppure non la dimentichi, ti avvolge nel suo calore, nella sua
bellezza e nelle sue pazzie che è impossibile lasciarla andare.
Dafne è ormai lontana dalla sua città da anni eppure quando deve tornare nella sua città natia i ricordi tornano prepotenti a bussare alla sua porta e lei li lascia correre come se guardasse un film e comincia a porsi delle domande su se stessa e su quello che deve fare adesso. La sua vita ha preso una svolta inaspettata, è cambiata molto da quando ha lasciato la sua città e sebbene pensasse di essere felice in realtà scopre di non esserlo davvero. Il suo cuore ha un enorme vuoto e forse ha capito finalmente come colmarlo.
Penso che questa storia avesse molto potenziale per essere davvero bella, credo che strutturata meglio potesse essere davvero tanto bella e sto usando il condizionale perchè, come avrete immaginato, non mi ha convinta del tutto. La parte dei ricordi, il pov di Dafne bambina l'ho amato ma quello di adulta non è riuscita a trasmettermi lo stesso trasporto. Forse dipende dalla narrazione che passa dalla prima alla terza persona senza che il lettore abbia il tempo di abituarsi, dalla storia che a un certo punto si perde troppo e perdi il filo per poi recuperarlo dopo quasi per caso. Purtroppo è quello che mi è successo e mi
è dispiaciuto molto, mi aspettavo qualcosa di diverso e ne sono rimasta delusa.
Non penso tuttavia sia un libro del tutto da sconsigliare, la mia opinione è naturalmente puramente soggettiva ma credo sia adatta a chi invece cerca qualcosa di introspettivo, a una lettura che ci faccia trovare la voglia di riscoprire noi stessi perchè è quello che succede a Dafne. Lei ci mette tanto, ma alla fine ci riesce ed è quello che conta: il risultato finale. Penso che nel suo personaggio ci sia tanto di tante ragazze che hanno vissuto la sua stessa situazione e cioè intrappolate in una vita che non le soddisfa e senza riuscire a trovare il coraggio di dire basta, sembra una cosa scontata e invece cominciare a prendere in mano la propria vita è il primo passo verso la serenità d'altronde se non abbiamo la pace interiore a cosa serve tutto il resto?
Conquistarla non è facile, raggiungerla nemmeno, ma trovarla con la giusta dose di coraggio è il primo passo per la strada giust
Valutazione 3/5
Ho incontrato le tue stesse difficoltà, devo dire che durante la lettura mi sentivo affascinata sia dalla Dafne adulta che da quella bambina, peccato solo per quel finale improvviso che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca.
RispondiEliminaPoteva essere una lettura molto diversa, peccato davvero.
EliminaBella recensione Susy, non credo però che sia il libro adatto a me
RispondiEliminaNo mi sa di no stavolta
EliminaGreat bllog post
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