Oggi vi parlo di un libro uscito proprio ieri, una storia che mi ha attirata fin da quando ne ho letto la sinossi e di cui sono felice di parlarvi oggi.
Ringrazio la Cignonero per la copia omaggio.
Trama
Scrivere storici non è facili, scrivere storici credili facendo in modo che la lettura non appesantisca non è per niente facili, scrivere storici realistici dove la storia d'amore sia importante anche in quel contorno particolare non è facilissimo eppure Arianna Di Luna ci è riuscita a fare tutto questo e per questo ha la mia più grande ammirazione.
Nell'altro libro prima citato mi era piaciuta, ma qui mi ha proprio conquistata. Questo è un libro da avere cartaceo in libreria e infatti non appena sarà disponibile di certo lo comprerò perchè è una di quelle storie che ti resta impressa, che non dimentichi facilmente e che ti sconvolge in modo totale.
Anche adesso, a fine lettura, non riesco ancora a mettere in ordine le sensazioni con cui mi ha trovolto perchè la storia è così bella, intensa e carica di sentimento che dimenticarsene sarà un vero problema.
Se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, avrei però un piccolo appunto da fare, una cosa che credevo prima o poi sarebbe avvenuta e che, invece, fino alla fine non si è avverata: il pov di Aramis! Capisco che l'autrice abbia voluto che la parte narrante fosse esclusivamente di Yvette per una serie di motivi, ma io mi sarei accontenta anche di pochi capitoli in cui lui pensava e purtroppo, con rammarico, questo non è avvenuto: peccato davvero!
La storia segue vari piani temporali, si nota la cura nei dettagli, la ricerca storica svolta e il modo in cui la trama è stata ben intrecciata da creare, come dicevo prima, veridicità nelle vicende ed è stato proprio questo a coinvolgermi ancora di più.
Quegli anni che rappresentano la nostra storia, un vissuto reale è sempre toccante da leggere perchè se ci guardiamo indietro pensiamo che c'è stata tanta sofferenza, tante persone morte che si potevano evitare e, inevitabilmente, c'è il cambiamento perchè nessuno può restare indenne di fronte a tanta atrocità.
Yvette e Aramis vivono sulla loro pelle la brutalità degli altri, la crudeltà pronta a saltare dietro l'angolo e da due persone tranquille e innocenti diventano dure, spietate a loro volta perchè per sopravviere si è disposti a tutti, soprattutto a sacrificare una parte importante per mettere al sicuro le persone che si vuole bene,
Una storia toccante che ci mostra la cattiveria dell'animo umano, ma rende palese anche la speranza, quel sentimento potente e vibrante che segna l'inizio di una nuova vita dopo tanto dolore e tanta sofferenza.
Yvette mi è piaciuta molto. All'inizio è solo una ragazzina con tanti sogni da realizzare, poi diventa adulta prima del tempo e in seguito una donna determinata e pronta a fare la differenza. Si mette in gioco in primo piano per aiutare chi ne ha bisogno, non esita a esporsi per le persone che ama e diventa una giovane donna consapevole e matura con tante cicatrici sulla pelle non sempre visibili che la rendono una di quelle persone che vorresti conoscere e dichiarare con orgoglio di esserle amica.
Anche Aramis è un gran bel personaggio. Lui lo conosciamo appena all'inizio, appare come un ragazzo pieno di voglia di vivere e poi si trasforma nel Comandante, l'uomo spietato che cerca di fare il possibile per salvarsi la vita e tenere al sicuro tutti coloro a cui tiene. Una trasformazione che muta il suo carattere ma che è più che giustificabile, sfido chiunque a uscirne indenne dopo tutto quello che ha visto e vissuto. Anche con Yvette non è gentile, ma lei riesce a tenergli testa e tra loro si crea un legame particolare, fatto di sguardi, di punzecchiature e soprattutto dal desiderio di trovare quella libertà che è stata negata a tutti a causa di una guerra impossibile.
Penso che i legami che nascano in questi frangenti siano più forti di quelli normali perché le persone condividono la fame, la paura ma soprattutto il desiderio di farla finita e vivere finalmente in pace quindi quello che si crea tra loro cresce e diventa sempre più forte, ma è condizionato anche da ciò che provano fin dall'inizio che li vede uniti come un'unica persona anche se non sempre se ne rendono conto.
L'autrice è stata brava non solo a caratterizzarli alla perfezione, ma a renderli speciali, imperfetti e caricihi di un bagaglio emotivo non indifferente che il lettore non può fare a meno di sentirsi coinvolto nella loro storia. Sono stata col fiato sospeso per buona parte della lettura, volevo scoprire cosa gli succedeva e alla fine la cara autrice è stata molto crudele perchè temevo il peggio. Mi sono tranquillizzata soltanto vedendo che c'erano ancora molte pagine da leggere e poi sono stata sollevata e contenta di quel finale che secondo me è perfetto e racchiude alla perfezione tutto.
E' un finale che non solo è dolce, ma ci regala speranza quella che secondo me in libri del genere dovrebbe esserne in abbandonanza perchè con quella le persone che hanno davvero vissuto quei momenti sono andate avanti, con quello le persone sopravvissute possono andare avanti giorno dopo giorno, senza speranza cosa faremmo tutti?
Una storia bella, intensa, commovente che arriva dritta al cuore. Non me l'aspettavo così travolgente, sì ero preparata dalla trama ma non che la storia mi prendesse così tanto e sono contenta di questo risvolto positivo perchè è sempre quello quando i libri ti sorprendono in questo modo.
Ne consiglio la lettura a chi non cerca qualcosa di leggero, a chi ha voglia di una storia d'amore tormentata ma reale e per chi vuole conoscere qualcosa di nuovo.
Trama
Saint-Denis, 1936. Le estati sulla Manica sono grigie e fredde. Lo sa bene Yvette Chambry, che trascorre le vacanze in Nord-Pas-de-Calais, a casa della nonna. Yvette ha dodici anni, vestiti e abitudini da maschiaccio, e una sconfinata ammirazione per i suoi cugini più grandi, Charlotte e Armand. E da qualche tempo ha anche una cotta per Aramis Leroux, il migliore amico di Armand. Ma sa bene che è un amore impossibile. Aramis la tratta gentilmente e non si prende gioco della sua goffaggine e del suo arrossire, ma ha dodici anni più di lei. Per lui, Yvette è solo una bambina.
Parigi, 1943. A diciannove anni appena compiuti, Yvette è rimasta sola in una Parigi occupata e pericolosa. I suoi genitori sono stati arrestati dai nazisti e l’unico modo per sopravvivere è raggiungere Saint-Denis, dove si trova tutto ciò che resta della sua famiglia: sua cugina Charlotte.
Ed è lì che si trova anche Aramis Leroux.
Yvette non ha mai smesso di pensare a lui, non ha mai dimenticato la cotta che aveva per quel ragazzo gentile. Ma Aramis non è più la persona che lei conosceva, e la notte in cui lo incontra per caso, Yvette si rende conto che è diventato gelido, crudele, feroce. E le fa paura, anche se sta dalla parte giusta. È un comandante partigiano, combatte per la Resistenza contro l’occupazione nazista.
E non si ricorda minimamente di lei, è convinto di non averla mai vista prima.
Dimenticarsi di lui è l’unica soluzione, ma pur non volendo Yvette deve fare i conti con la sua presenza, con l’attrazione che prova e che cerca di soffocare, senza rendersi conto che anche Aramis lotta per reprimere ciò che sente.
Perché Yvette non è più una bambina. È diventata una donna, una donna coraggiosa e testarda che non ha paura di sfidare la morte e i nazisti per amore della libertà. Una donna che non esita a imbracciare le armi per difendere il suo Paese dagli invasori tedeschi.
E Aramis se n’è accorto.
Lui, che ora la guarda con diffidenza e desiderio. Lui, che non può permettersi di volerla.
Perché volerla per sé significa spezzarle il cuore.
E più di tutto, volerla per sé significa metterla in pericolo.
Ho conosciuto Arianna con il libro Il giorno giusto per incontrarti (cliccare sul titolo per la recensione) proprio con Cignonero e quando ho visto la sua nuova pubblicazione, intrigata dalla trama, ho capito
che dovevo leggerla e posso dire di aver fatto benissimo perchè è una storia bellissima.
Scrivere storici non è facili, scrivere storici credili facendo in modo che la lettura non appesantisca non è per niente facili, scrivere storici realistici dove la storia d'amore sia importante anche in quel contorno particolare non è facilissimo eppure Arianna Di Luna ci è riuscita a fare tutto questo e per questo ha la mia più grande ammirazione.
Nell'altro libro prima citato mi era piaciuta, ma qui mi ha proprio conquistata. Questo è un libro da avere cartaceo in libreria e infatti non appena sarà disponibile di certo lo comprerò perchè è una di quelle storie che ti resta impressa, che non dimentichi facilmente e che ti sconvolge in modo totale.
Anche adesso, a fine lettura, non riesco ancora a mettere in ordine le sensazioni con cui mi ha trovolto perchè la storia è così bella, intensa e carica di sentimento che dimenticarsene sarà un vero problema.
Se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, avrei però un piccolo appunto da fare, una cosa che credevo prima o poi sarebbe avvenuta e che, invece, fino alla fine non si è avverata: il pov di Aramis! Capisco che l'autrice abbia voluto che la parte narrante fosse esclusivamente di Yvette per una serie di motivi, ma io mi sarei accontenta anche di pochi capitoli in cui lui pensava e purtroppo, con rammarico, questo non è avvenuto: peccato davvero!
La storia segue vari piani temporali, si nota la cura nei dettagli, la ricerca storica svolta e il modo in cui la trama è stata ben intrecciata da creare, come dicevo prima, veridicità nelle vicende ed è stato proprio questo a coinvolgermi ancora di più.
Quegli anni che rappresentano la nostra storia, un vissuto reale è sempre toccante da leggere perchè se ci guardiamo indietro pensiamo che c'è stata tanta sofferenza, tante persone morte che si potevano evitare e, inevitabilmente, c'è il cambiamento perchè nessuno può restare indenne di fronte a tanta atrocità.
Yvette e Aramis vivono sulla loro pelle la brutalità degli altri, la crudeltà pronta a saltare dietro l'angolo e da due persone tranquille e innocenti diventano dure, spietate a loro volta perchè per sopravviere si è disposti a tutti, soprattutto a sacrificare una parte importante per mettere al sicuro le persone che si vuole bene,
Una storia toccante che ci mostra la cattiveria dell'animo umano, ma rende palese anche la speranza, quel sentimento potente e vibrante che segna l'inizio di una nuova vita dopo tanto dolore e tanta sofferenza.
Yvette mi è piaciuta molto. All'inizio è solo una ragazzina con tanti sogni da realizzare, poi diventa adulta prima del tempo e in seguito una donna determinata e pronta a fare la differenza. Si mette in gioco in primo piano per aiutare chi ne ha bisogno, non esita a esporsi per le persone che ama e diventa una giovane donna consapevole e matura con tante cicatrici sulla pelle non sempre visibili che la rendono una di quelle persone che vorresti conoscere e dichiarare con orgoglio di esserle amica.
Anche Aramis è un gran bel personaggio. Lui lo conosciamo appena all'inizio, appare come un ragazzo pieno di voglia di vivere e poi si trasforma nel Comandante, l'uomo spietato che cerca di fare il possibile per salvarsi la vita e tenere al sicuro tutti coloro a cui tiene. Una trasformazione che muta il suo carattere ma che è più che giustificabile, sfido chiunque a uscirne indenne dopo tutto quello che ha visto e vissuto. Anche con Yvette non è gentile, ma lei riesce a tenergli testa e tra loro si crea un legame particolare, fatto di sguardi, di punzecchiature e soprattutto dal desiderio di trovare quella libertà che è stata negata a tutti a causa di una guerra impossibile.
Penso che i legami che nascano in questi frangenti siano più forti di quelli normali perché le persone condividono la fame, la paura ma soprattutto il desiderio di farla finita e vivere finalmente in pace quindi quello che si crea tra loro cresce e diventa sempre più forte, ma è condizionato anche da ciò che provano fin dall'inizio che li vede uniti come un'unica persona anche se non sempre se ne rendono conto.
L'autrice è stata brava non solo a caratterizzarli alla perfezione, ma a renderli speciali, imperfetti e caricihi di un bagaglio emotivo non indifferente che il lettore non può fare a meno di sentirsi coinvolto nella loro storia. Sono stata col fiato sospeso per buona parte della lettura, volevo scoprire cosa gli succedeva e alla fine la cara autrice è stata molto crudele perchè temevo il peggio. Mi sono tranquillizzata soltanto vedendo che c'erano ancora molte pagine da leggere e poi sono stata sollevata e contenta di quel finale che secondo me è perfetto e racchiude alla perfezione tutto.
E' un finale che non solo è dolce, ma ci regala speranza quella che secondo me in libri del genere dovrebbe esserne in abbandonanza perchè con quella le persone che hanno davvero vissuto quei momenti sono andate avanti, con quello le persone sopravvissute possono andare avanti giorno dopo giorno, senza speranza cosa faremmo tutti?
Una storia bella, intensa, commovente che arriva dritta al cuore. Non me l'aspettavo così travolgente, sì ero preparata dalla trama ma non che la storia mi prendesse così tanto e sono contenta di questo risvolto positivo perchè è sempre quello quando i libri ti sorprendono in questo modo.
Ne consiglio la lettura a chi non cerca qualcosa di leggero, a chi ha voglia di una storia d'amore tormentata ma reale e per chi vuole conoscere qualcosa di nuovo.
Valutazione 5/5
Ohhh mi hai incuriosito tantissimo
RispondiEliminaE' storico ma è davvero bello
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