mercoledì 24 novembre 2021

Review Party. Recensione: Il giardino delle ombre cinesi di Viviana De Cecco

Ciao a tutti amici lettori.
In chiusura di novembre vi parlo di una storia particolare, atipica ma davvero intensa attraverso un Review party che vi consiglio di seguire tutto.



Ringrazio la Genesis Publishing per la copia omaggio e la grafica.


Trama
Beatrice non ha mai conosciuto sua madre, morta subito dopo la sua nascita, ma un giorno riceve un pacco senza mittente contenente un misterioso origami a forma di rosa bianca con cui è possibile creare delle ombre cinesi sul muro e alcune lettere ingiallite dal tempo che rivelano una tremenda verità sulla morte della donna che l’ha messa al mondo. Chi ha deciso di far affiorare un terribile segreto di famiglia? Quali segreti le nasconde il suo severo e silenzioso padre?
Chi è l’enigmatico e affascinante giornalista Lorenzo, che si è trasferito nel vecchio palazzo dei suoi genitori subito dopo la Prima guerra mondiale?
Sarà Beatrice, attraverso quelle pagine scritte, a dover ricostruire l’esistenza di quella donna da lei sempre rimpianta. Scoprirà così una vicenda di passioni impossibili, tradimenti e cinici intrighi.
Sullo sfondo di una Sardegna anni Venti e Trenta, tra città, mare e vento selvaggio, si dipana la storia di una figlia che desidera far rivivere nel suo cuore l’immagine perduta della madre e delle ombre che ne hanno caratterizzato l’esistenza.

La trama di questo libro ha attirato subito la mia curiosità e Annarita, gentile come sempre, ha assecondato la mia richiesta di leggerlo e devo dire che il mio istinto è stato giusto.
Non mi sono trovata davanti la storia che credevo di leggere, non è stato un viaggio facile eppure in queste poche pagine io ho riscontrato tante emozioni e ne sono molto contenta.
Penso che la quantità delle pagine non sia importante quanto la qualità, quindi anche un libro con meno pagine può donare tanto a un lettore e quindi vi invito a non giudicare un libro solo dalla quantità di pagine che vedete esposte.
Cominciamo dallo stile. Secondo me l'autrice ha una narrazione così leggiadra che potrebbe facilmente essere intrepretata benissimo come quella d'altri tempi. Il suo modo di raccontare, di spiegare le cose è come trasportasse il lettore in un'epoca lontana dove tutto era diverso.
L'attenzione ai dettagli, alle descrizioni sono proprio tipiche di un linguaggio non moderno e visto che amo molto il genere "antico" l'ho apprezzato tantissimo.
Entriamo subito nel vivo della storia attraverso un prologo ricco di mistero e colmo di domande che poi troveranno risposta nel corso della storia dove tutto acquista un significato e niente è lasciato al caso.
Trovo inoltre la copertina perfetta sebbene semplice perchè rappresentano il punto di inizio di tutto e anche della fine in un certo senso: le lettere.



Quando a Beatrice sono recapitate queste strane lettere non sa bene cosa pensare, ma comincia a leggerle spinta dalla curiosità di conoscere meglio la storia di sua madre, la donna che non ha mai conosciuto.
Di certo non immaginava che scoprendo il passato di Liliana venisse fuori la verità sul suo stesso passato, nè che quelle rivelazioni mettessero in discussione la sua vita e il rapporto con un padre enigmatico e introverso.
Mi è piaciuto che sia stato dato ampio spazio al passato, penso anche che sia stato descritto benissimo proprio perchè, come dicevo prima, il linguaggio ci porta facilmente in quel periodo storico ben narrato.
Ho provato molta tenerezza per Liliana, una donna fondamentalmente sola che ha solo cercato di trovare un po' di calore umano nel prossimo. Bella, gentile, ma tanto sfortunata questo personaggio non è perfetto, ma ho compreso le sue colpe e non mi sento di colpevolizzarla per quello che è fatto visto che in fondo resta una giovane signora ingenua e inesperta della vita.
Discorso diverso per Beatrice. L'autrice non approfondisce il suo aspetto caratteriale se non in maniera generale, mi sarebbe piaciuto conoscerla di più e ammetto che questa cosa mi è mancata. Tuttavia da quel poco che sappiamo su di lei, posso dire che trovare le lettere con le rispettive rivelazioni che comporta l'hanno spinta a cambiare e nel cambiamento c'è sempre qualcosa di bello.
Penso che una maggiore spiegazione sul suo presente, sul suo carattere e su ciò che prova l'avrebbero resa uno di quei personaggi che amo vedere trasformarsi grazie a un percorso di crescita interiore che qui mi è mancato solo per mancanza di dettagli in più.
Se però andiamo oltre questo aspetto puramente soggettivo, ho trovato la storia struggente, delicata e molto intensa. Nonostante le poche pagine dentro c'è tanto sentimento e si nota in ogni pagina, c'è quel leggero tocco di tristezza che spinge il lettore a volerne sapere di più e sebbene la fine non risolva ogni cosa con un magico happy end, l'ho trovata giusta ed equilibrata.
Di solito non apprezzo le storie dove c'è tanta tristezza, li preferisco con un finale diverso, ma questo mi ha colpito e anche sorpresa in positivo.Ne consiglio quindi la lettura a coloro che cercano qualcosa di forte, ma breve, di nuovo soprattutto perchè di storie così ce ne sono poche e questa vi colpirà non solo per la sua brevità, quanto per il significato che nella vita - purtroppo - niente è giusto. Un po' di sana realtà è anche giusto leggerla ogni tanto.

Valutazione 4/5

                                    

Vi aspetto nei commenti, ma prima vi lascio il calendario dove seguire le altre recensioni



                                                         

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