sabato 12 novembre 2022

Recensione: Olga di Christian Hill

Buon sabato amici lettori.
Anche il fine settimana si parla di libri e lo faccio con una storia toccante, davvero molto, molto bella.

Ringrazio la Rizzoli per la copia omaggio.


Trama
Agosto 1943. In un campo di smistamento in Germania, una voce grida "Olga Boldireva" e da un angolo della baracca si fa avanti una ragazzina russa di tredici anni, i capelli chiari e gli occhi spenti. È stata strappata dalla sua città per fare la lavoratrice forzata, la schiava. Nello stesso istante, in un altro paese, Hans si guarda allo specchio e incontra compiaciuto il sorriso sicuro di un giovane stretto nella divisa della Gioventù Hitleriana. Primo di tre fratelli, sta andando con la sua famiglia a ricevere l'aiuto di stato garantito dalle norme vigenti: una bambinaia. Nel momento in cui Olga viene accolta nella casa di Hans per occuparsi della sorella minore, tra i due si accende un'amicizia tanto speciale quanto inaspettata. Ma mentre lei troverà nelle pieghe della guerra la possibilità di una liberazione, Hans verrà invece richiamato al fronte per la battaglia delle Ardenne. E in un attimo dovrà dimenticarsi di essere poco più di un bambino per trasformarsi in un soldato. Due mondi lontani, ma uniti nella scoperta che in guerra non ci sono parti e non ci sono vincitori. Due mondi che si incontrano in un romanzo storico potente, ispirato dalle vicende della famiglia dell'autore.

Come sapete mi piacciono sempre tanto le storie ambientate durante la guerra perchè secondo me rappresentano non solo un punto importante del nostro passato e della nostra storia, ma ci insegnano sempre qualcosa.
Se poi aggiungiamo che questo genere di storie sono viste dal punto di vista di ragazzini allora è ancora meglio e anche per questo, l'ho apprezzata ancora di più.
Olga non poteva essere titolo più adatto perchè lei è la protagonista indiscussa di questa storia.
Russa, tredici anni, vede suo padre morire davanti a lei senza poter far niente, un momento che non dimenticherà mai e che la tormenterà per molto tempo. Il motivo? Una stupida guerra che a lei importa poco, quasi pensa di fare la stessa fine dell'unico genitore che le è rimasto e invece viene mandata in casa di tedeschi a fare la bambinaia.
E' una prigioniera di guerra e non ha mai accudito dei bambini, anche qui teme il peggio, ma le cose vanno meglio di quello che credeva perchè a casa Kamp trova una famiglia che nemmeno credeva di volere.
Hans ha la sua età, poi c'è Paul di sei anni e la piccola di casa a cui deve fare da tata, i signori Kamp sono gentili, generosi e la trattano ben presto come se fosse una figlia.
Dapprima diffidente, Olga cominicia a voler bene a quelle persone e ad ambientarsi bene in quella sua nuova vita.
Non passa molto tempo che però le cose cambiano di nuovo quando Hans viene mandato a combattere, Olga teme che possa perdere se stesso perchè sa cosa fanno i soldati e Hans è diventato per lei una sorta di fratello, ma nè lei né i coniugi Kamp possono fare qualcosa a riguardo perchè la guerra chiama e tutti obbediscono.



Una storia profonda che parla di cosa succede a chi resta a casa, anche loro sono importanti tanto quanto chi ha combattuto, anche loro hanno sopportato tanto a cominciare dalla fama, a razionare il cibo, ad avere a che fare con persone subdole e avide che farebbero qualsiasi cosa pur di ottenere quella che loro reputano giustizia.
Bombardamenti, pericolo di morte e notizie che non circolano mai rendono la vita di questa famigliola non facile da vivere. Più volte Olga si sente di troppo, un impedimento per loro di trovare la felicità, ma altrettante volte le viene dimostrato affetto sincero e questa è la parte che più ho amato della storia.
Sì, ci sono state persone orribili, crudeli, morti inspiegabili e ingiuste però c'era anche del bene e la famiglia Kamp l'ha dimostrato trattando Olga come una loro pari, perchè era una ragazzina, non una minaccia solo perchè veniva da un altro paese.
Una storia che rappresenta una storia vera se leggiamo le note finali dell'autore che mi ha molto colpito perchè ci ricorda che la bontà esisteva nonostante tutto.
Lo stile è scorrevole, la storia si legge davvero in fretta, ma non è stato solo quello a farmi concludere velocemente la lettura quanto il desiderio di scoprire di scoprire cosa succedeva perchè ormai mi sentivo parte integrante della vicenda. Sono stata col fiato sospeso finchè Hans non è tornato a casa, finchè Olga non è stata in pace con se stessa e devo dire che dopo ho potuto respirare di sollievo perchè è stato facile affezionarsi a loro, ciò che hanno provato non si può nemmeno spiegare perchè la guerra cambia tutti a prescindere dall'età e penso che nessuno resti uguale una volta attraversate certe situazioni.
Bella la spiegazione finale dell'autore che mi ha regalato speranza e fiducia nel prossimo, bellissimo che sia tratto da vicende realmente accaduto e bella la storia che dovremmo tutti leggere per non dimenticare.
Una lettura semplice, ma molto profonda, intensa, che regala tante emozioni e che porta alla riflessione perchè essere diversi non è sbagliato, mai e questo dobbiamo sempre ricordarlo.
Olga ci insegna ad essere fieri da dove veniamo, orgogliosi del nostro passato a prescindere di come sia stato perchè il passato è solo nostro e non ce lo toglierà mai nessuno. Proprio per questo è una storia bellissima che merita di essere conosciuta, di essere letta perchè Olga è una piccola grande protagonsita da cui potremmo imparare tanto.

Valutazione 4/5

                             

                                                

2 commenti:

  1. Grazie infinite per la recensione di questo libro, deve essere bellissimo.

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    1. Mi è piaciuto molto e si impara tanto da questa lettura

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