martedì 3 marzo 2020

Rubrica: Questa volta leggo. Recensione: Un pianoforte di Chris Cander

Ciao a tutti amici lettori.
La settimana librosa non poteva cominciare meglio, oggi torna una Rubrica che adoro molto Questa volta leggo che mi permette ogni volta di smaltire delle letture arretrate che, per dare spazio ad altre, restano lontane quindi grazie Chiara!


Questa Volta Leggo è una rubrica a cadenza mensile in cui dopo un sondaggio scegliamo un argomento comune e tante blogger partecipano con una recensione per tutto il mese. La rubrica è stata creata da Chiara e Dolci.

L'argomento di questo mese è: un libro con un fiore in copertina.
C'erano due libri che aspettavano di essere letti con questa particolarità e dopo aver consultato la cara Chiara, ho avuto il suo benestare per parlarvi di questo libro.


Trama


Unione Sovietica, 1962. Katja ha sette anni quando il suo vicino di casa le regala un pianoforte. Lei ancora non lo sa, ma quel dono inatteso le cambierà la vita. Katja scopre infatti di avere il talento per diventare una grande musicista, e non importa dove la porteranno gli eventi della vita, gli studi e il matrimonio: lei e il suo pianoforte rimarranno inseparabili. Almeno finchè il marito non decide di fuggire in America, costringendola a lasciarsi tutto alle spalle...Stati Uniti, oggi. Un'altra relazione fallita, un altro trasloco da fare in pochissimo tempo. Abituata a cambiare spesso città e amori, trascinandosi dietro un'inguaribile insoddisfazione. Clara non ha molto da impacchettare. A parte un vecchio pianoforte. Sebbene lei non sappia suonare, non riesce a disafarsene, perchè è stato l'ultimo regalo del padre prima di morire. Questa votla, però, nell'affannato tentativo di spostarlo, Clara si rompe una mano. E' l'ultima goccia. Frustrata, si convince finalmente a liberarsi di quel peso, pubblicando un annuncio su Internet. Un gesto impulsivo di cui si pente subito. Purtroppo, però, si è già fatto avanti un acquirente: un uomo che ha viaggiato a lungo per ritrovare proprio quel pianoforte, e che non è disposto a rinunicarci per nulla al mondo...
Questa cover e questa trama mi hanno attirata subito, l'ho comprato senza pensarci troppo e poi per dare spazio a letture più recenti ecco che sostava sulla libreria in attesa di essere sfogliato. Ora che finalmente conosco anche l'interno posso ritenermi davvero soddisfatta del mio acquisto perchè questa storia mi ha scombussolata non poco.



Il titolo può apparire banale o anche troppo semplice, ma in realtà rappresenta perfettamente il significato di questa storia. Tutto comincia con un pianoforte, tutto termina con un pianoforte e non uno qualsiasi ma quello dove tutto è iniziato.
Diviso in due archi temporali piuttosto ampi scopriamo il perché questo strumento rappresenta un valore importante per tutta la storia. Se un oggetto inanimato potesse parlare racconterebbe di come la vita può essere ingiusta, crudele e spietata verso persone che devo rialzarsi più volte dopo essere stati schiacciati per dimostrare la loro forza.
Lo sa Katija una bambina dolce e solare che poi diventa una donna con un sogno importante da realizzare. Lei ha un dono: sa suonare così bene che chiunque la ascolti non può che restarne ammaliato, è un talento naturale che le piacerebbe coltivare solo che le cose non vanno come dovrebbero.
I cambiamenti nella sua vita la spingono a compiere delle scelte difficili, sofferte eppure giuste per quel momento. I sogni sono accantonati, i desideri messi in secondo piano e ogni cosa acquista un valore diverso. In un periodo storico dove niente è facile, Katja dovrà sopportare situazioni complicate che la faranno chiudere in un guscio dove tutto è buio, almeno finché la sua esistenza non sarà di nuovo inondata di una luce abbagliante capace di farle tornare il sorriso.
Le cose belle però non sono eterne e ben presto, quel briciolo di felicità che aveva trovato si spezza alle radici e di nuovo tutto torna buio.
La sua storia mi ha colpita, mi ha coinvolta e mi è piaciuta molto. Penso che Katja sia stata davvero sfortunata, la vita non è stata clemente con lei. Ha assaporato per troppo poco tempo quella felicità tanto desiderata, avrebbe meritato molto di più soprattutto viste le conseguenze che un suo gesto impulsivo ha provocato.
Quando il salto temporale si sposta sui giorni nostri e conosciamo Clara, ammetto che ero parecchio confusa perchè non riuscivo a capire il nesso con le due persone. Sì, certo era evidente che il pianoforte fosse il pianoforte ma perchè dal momento che le due donne non potevano assolutamente essere legate?
Le congetture, vi confesso, non sono mancate e quando finalmente si cominciano a vedere i primi intrecci devo dire che ne sono rimasta stupita e coinvolta ancora di più. Pagina dopo pagina capiamo quando profondamente questo strumento così semplice abbia condizionato la vita di tante persone semplicemente esistendo.

Come con Katja, anche Clara mi ha trasmesso tanto. Sono due donne diverse, vissute in epoche differente ma mi hanno dato tanto.
Clara è un'anima alla deriva che cerca ancora la propria strada, non sempre prende quella giusta, molto spesso sbaglia, commette tanti errori e se ne rende conto troppo tardi. Ha una solo certezza nella vita: quel pianoforte, il regalo di suo padre. Adesso che non c'è più, questo oggetto glielo fa sentire più vicino. Lei non sa suonare e non ha mai capito il vero motivo di questo dono inaspettato, sarà soltanto grazie a un annuncio in rete che verrà a conosceza di quanti segreti nasconde questo oggetto. Scoprirà cose sul suo passato che nemmeno immaginava e capirà che la vita sa essere davvero imprevedibile.
Con uno stile incalzante, misterioso e ricco di significato, l'autore crea una storia davvero ben intrecciata che mescola passato e presente in un susseguirsi di emozioni uniche e devastanti.
Vari temi trattati, tutti molto delicati e importanti sono argomenti che portano alla riflessione, alla consapevolezza che niente è come sembra anche quando tutto ci sembra scontato.
Anche la fine, per quanto particolare, mi ha soddisfatta (anche se non mi sarebbe dispiaciuto un epilogo) per l'imperfezione che risalta ancora una volta rendendo palese che niente nella vita è perfetto, nemmeno quando lo sembra.

Valutazione 4/5


Prima di aspettarvi nei commenti, vi ricordo il calendario dove seguire le varie tappe





12 commenti:

  1. Susy hai scritto una recensione bellissima.
    Amo i libri che vengono narrati su due piani temporali li trovo affascinanti e molto coinvolgenti. Un libro da tenere presente assolutamente

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    1. Ti ringrazio tanto Chicca.
      Questo romanzo anche se particolare mi ha trasmesso tanto e sono contenta di essere riuscita nella recensione a farlo vedere

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  2. mi piacciono i libri strutturati così, le tue parole mi hanno incuriosita. Sono contenta che questa rubrica ti piaccia, mi fa tanto piacere

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  3. I libri che si sviluppano su due piani temporali non mi convincono molto, a meno che non siano “perfetti”...però anche l’imperfezione ha il suo fascino, quindi...perché no?

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    1. A me invece piacciono tantissimo, ma si sa i gusti sono gusti. Se per caso ti sei convinta fammi sapere ;)

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  4. Davvero bellissima la recensione. E anche io amo i romanzi con due fabule distinte.
    Me lo segno! :)

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    1. Grazie Stefania, spero che piaccia com'è piaciuto a me :)

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  5. Un libro davvero interessante reso perfettamente dalle tue parole. Da mettere in lista!

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  6. Sono proprio contenta ti sia piaciuto <3 Ora manco solo io a comprarlo, leggerlo e amarlo ;) <3 Magari in uno dei prossimi ordini online eheh :k

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    1. E' davvero bello e spero che piaccia anche a te <3

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