martedì 18 agosto 2020

Recensione: I domani che verranno di Mariangela Camocardi

Ciao a tutti amici lettori.
Continua ad essere sempre molto strano scrivere ad agosto eppure eccomi qui per parlavi di una lettura che ho finito di recente e che mi è piaciuta molto per i valori e quello che insegna l'intera vicenda.

Grazie all'autrice per la copia omaggio.

Trama
Nulla quanto la guerra intreccia i destini delle persone, condizionando le scelte, la vita, l’amore di chi ne viene toccato.
Francesca, Elena, Mavi, Lucia… donne che rivendicano il diritto di vivere la loro giovinezza nonostante gli angusti limiti imposti dal conflitto. Ciascuna a modo suo.
Fabriano fa da cornice a una storia intensa e contraddistinta dalla precarietà che sopravviene nella fase bellica più dura.
Francesca conosce Vittorio, sottufficiale dell’esercito italiano in Albania quando, in uno slancio di fervore patriottico, diventa madrina di guerra e scrive “al soldato che oggi non riceve posta”.
Nessuno dei due immagina che le prime formali lettere che si scambiano saranno la scintilla di un grande amore. Con l’armistizio dell’8 settembre ’43 e l’innescarsi della Resistenza, Vittorio preferisce unirsi ai partigiani che combattono in clandestinità, piuttosto che aggregarsi alla rinata R.S.I.
A Francesca si affiancano Elena e Mavi, sorelle di lei; ma anche Rebecca, la ragazzina ebrea che riesce a sfuggire ai lager nazisti. E poi c’è Lucia, la moglie del fratello Eugenio, combattente sul fronte greco, la quale, con un voltafaccia inaspettato, inizia a collaborare con fascisti e tedeschi.
"I domani che verranno" si dipana sullo sfondo di una guerra differente da quella affrontata dagli uomini, racconta le battaglie quotidiane di coloro che sono rimaste a fare i conti con le aberranti conseguenze di un conflitto che non ha concesso tregua né respiro.
Donne che si alternano sulla scena di una narrazione a più voci.
Donne forti che lottano contro la paura, la fame, le violenze di anni e giorni senza pace per costruire i domani fatti di luce, di ritorni, di speranze.
Come sapete adoro la penna di  Mariangela Camocardi, l'ho scoperta per caso e da allora seguo sempre con attenzione le sue nuove uscite perché so di trovare in quei libri storie che toccano profondamente. Stavolta però l'ambientazione cambia, non siamo nel passato regency a cui mi ha abituata, non ci sono due protagonisti che trovano il loro lieto fine ma si parla di un argomento vero: la guerra.
Scegliere di parlare di certe cose può essere anche controproducente perchè si rischia di andare troppo nel dettaglio annoiando il lettore, ma non è questo il caso. L'autrice è riuscita nell'intento di raccontare una storia diversa e leggerla è stato solo un piacere.

Questa scelta mi ha incuriosita subito appena ho visto che parlava sui social di questa uscita e mi ha spinto con vero piacere a leggere il libro.
L'ho letto in vacanza e soltanto per questo non l'ho finito in fretta, me la sono presa con calma ma ne è valsa la pena perché ho assaporato ogni momento e ne consiglio vivamente la lettura per tutti coloro che vogliono dare uno sguardo a un Italia passata, ma sempre attuale.
Le protagoniste in questo libro sono donne, donne coraggiose e profondamente diverse che affrontano in modo diverso l'arrivo della guerra e tutto ciò che ne causa.
Si parla sempre di uomini valorosi che vanno a combattere al fronte, di uomini coraggiosi che rischiano la vita per ottenere quella giustizia sperata e per inseguire degli ideali che fanno la differenza ma le donne? Cosa succede a tutte quelle donne che invece restano a casa in attesa che i loro familiari fanno ritorno?
Mariangela ci porta a riflettere su questo punto di vista per me di grande importanza, perché è vero che gli uomini sono degli eroi ma anche le donne da sole senza protezione e in balia di eventi più grandi di loro non sono da meno. Eroine lo diventano, forti e determinati devono esserlo per forza se vogliono sopravvivere e questo libro ci spinge a riflettere su quello che hanno dovuto superare per poter finalmente riunirsi ai prori cari.
La storia è quindi divisa da più pov di donne che fanno parte della stessa famiglia e reagiscono in modo diverso alle avversità.
Lucia è quella verso cui ho provato sentimenti contrastanti, è forse la donna che ho fatto più fatica a comprendere ma nello stesso tempo penso sia la più forte e la più "tosta" dell'intera storia. Lei cambia moltissimo a causa della guerra, non si piange addosso ma cerca una vita alternativa quando tutte le porte si chiudono davanti a lei, sa benissimo che non è la scelta giusta quella che si appresta a compiere eppure continua a percorrere quella strada per il bene delle sue figlie e della sopravvivenza. E' difficile e ingiusto giudicare se non ci siamo passate, cosa avremmo fatto noi al suo posto? Si dice che c'è sempre una scelta ed è vero, ma se le situazioni diventano così disperate e c'è poco da decidere?
Diciamo che le sue decisioni sono opinabili e io non dico che abbia fatto bene, ma sicuramente c'è da comprendere e penso che lo farete anche voi quando leggerete questa storia.
Lucia ci insegna che bisogna sempre combattere e mai arrendersi soprattutto quando abbiamo tutto e tutti contro.


La mia preferita è Francesca una giovane donna che appare timida e riservata e poi tira fuori una grinta fuori dal comune, il suo colpo di fulmine con un ufficiale è molto dolce. Grazie a delle lettere, come madrina di guerra conosce l'uomo che diventerà l'amore della sua vita e anche se la guerra metterà a dura prova il loro rapporto, diventeranno complici e uniti più che mai. La loro storia ci insegna che l'amore può davvero vincere su qualsiasi cosa ed è un esempio bellissimo.
Elena e Mavi invece sono profondamente diverse eppure dotate di uno spirito battagliero che dura fino alla fine e che le fa essere, come dicevo, eroine vere e proprie. D'altronde chi passa tanto dolore, la fame, la privazioni e la paura costante di non riuscire a vedere il sole il giorno dopo ha tutta la mia ammirazione. Il loro coraggio è davvero da esempio ed è bellissimo vedere come siano riuscite, tutte in modo diverso, a superare ogni cosa.
Ognuna ha reagito ha modo suo, tutte però possono dire di avercela fatta e questa è una delle soddisfazioni più grandi sopratutto quando si combatte un nemico più grande di noi, a volte quasi invisibile e impossibile da sconfiggere. Essere arrivate alla fine con la conquista di un piccolo pezzo di felicità è la vittoria più grande che potevano desiderare.
Ho apprezzato molto questa storia vista da tanti punti di vista diversi, l'autrice è stata bravissima a farci ossevare tutto da varie prospettive rendendo più ampio l'intero panorama di quell'Italia non al meglio.
La cattiveria e la paura si mescolano alla speranza e al cuore buono della gente per risanare qualcosa di rotto che porta la cosa più importante: la pace interiore.
Consiglio questa lettura a tutti coloro che vogliono tuffarsi in un passato che appartiene a tutti noi, che è storia vera e chi vuole vedere attraverso punti di vista femminili quanto è stato bello raggiungere la libertà.
Col suo stile diretto, semplice e scorrevole il libro si legge che è una meraviglia. I vari personaggi e diversi pov non disturbano per niente la lettura anzi hai voglia di sapere ad ogni capitolo cosa succede e come andrà a finire, grazie Mariangela per averci regalato questa nuova storia.

Valutazione 5/5




4 commenti:

  1. Devo assolutamente leggerlo. Questi sono i libri che fanno per me. Bellissima la tua recensione.

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    1. Infatti secondo me questo potrebbe piacerti tantissimo

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  2. che belle parole, invoglia proprio a leggerlo

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    1. Questo forse potrebbe piacerti perchè certi argomenti aiutano sempre a riflettere

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