venerdì 16 settembre 2022

Rubrica Tre Lady per un libro. Recensione: Il Duca e Cenerentola di Virginia Dellamore

Buon venerdì amici lettori.
Torna oggi una ruibrica che adoro molto perchè mi permette di leggere uno dei miei generi preferiti insieme alle mie care amiche. 
Sto parlando di Tre Lady per un Libro.


Tre Lady per un Libro è una rubrica a cadenza mensile in cui io e le mie  compagne d'avventura Catia di Rivendell Katy Booklover e Lara de La Nicchia Letteraria vi parliamo di un libro scelto insieme analizzando alcune tematiche importanti: Trama, Stile dell'autrice, Personaggi e Ambientazione.

La scelta di questo mese è ricaduta su Il Duca e Ceneretntola di Virginia Dellamore o da tutti conosciuta come Amabile Giusti.


Trama

Il giorno in cui lascia il collegio londinese nel quale ha studiato, Claire Marshall è felicissima: non vede l’ora di tornare nel Derbyshire per riabbracciare il padre, al quale è legata da un profondo affetto.
Il destino, però, ha in serbo per lei due eventi non proprio piacevoli: l’incontro, o meglio lo scontro, con Lord Braxton Cornwell, che ha da poco ereditato il titolo di duca di Woburn, e la scoperta che suo padre, vedovo da tempo, si è risposato all’improvviso con una perfetta sconosciuta, anche lei vedova e con una figlia di diciassette anni.
L’antipatia immediata che Claire prova nei confronti di Lord Woburn è più che motivata: Sua Grazia è un uomo superbo e arrogante e, poiché Claire non è tipo da subire l’altrui tracotanza senza reagire, fra i due divampa fin da subito una guerra verbale piena di scintille, in cui nessuno vuole concedere all’altro l’ultima parola.
Invece l’avversione per la matrigna e la sorellastra parrebbe priva di fondamento. Le due donne, infatti, si dimostrano molto cordiali e premurose. E allora perché Claire non riesce a sopportarle? Forse, a differenza del padre, ha intuito che non sono poi così simpatiche?
Lord Woburn si porta dentro il ricordo di un’infanzia senza affetti che lo ha trasformato nella quintessenza dell’aristocratico altezzoso. Trent’anni, troppo bruno e oscuro per poter essere considerato bello, tende a trattare con disprezzo chiunque reputi inferiore. Claire Marshall, per esempio, che si permette di sconfinare nei terreni di sua proprietà e di rispondergli a tono, nonostante sia una nullità sociale tutt’altro che bella.
Ma se quella bizzarra ragazza è così brutta e insignificante, come mai ogni volta che la incontra Braxton sente fremere un’attrazione inconfessata, e avverte il bisogno, via via sempre più intenso, di incontrarla ancora?

La cover è bellissima, la adoro moltissimo e poi ogni rivisitazione delle fiabe per me vuol dire lettura immediata, non potevo non leggere questa storia non credete?
Ho letto alcuni libri di Amabile e mi sono piaciuti molto, col suo pseudomino e quindi in chiave regency ne ho letto soltanto uno Tu che avanzi nel buio della notte e non mi aveva convinta tantissimo. Ho deciso di darle un'altra opportunità pensando che la complicità delle favole a me care potesse fare la differenza.
Risultato? Sicuramente meglio, ma non ancora come vorrei.
Ovviamente si tratta di una valutazione puramente personale e soggettiva, ma pesonalmente credo che pagine in meno ed evitando di ripetere concetti ripetitivi invece di andare avanti avrebbero reso questa lettura davvero superba.
Abbiamo un Duca che si invaghisce di una ragazza del popolo e fin qui tutto bene, ma ripetere all'infinito che lei è brutta e che lui non può stare con lei mi sembra esagerato dopo l'inizio. Abbiamo varie difficoltà che possano far diventare loro una coppia e fin qui tutto benissimo, penso che gli ostacoli alimentano la voglia di leggere e di scoprire come faranno a superarli, ma quando si gira in tondo o si resta in stallo senza superare neppure una difficoltà mi sembra eccessivo, ecco perchè secondo me qualche pagina in meno avrebbe reso meglio secondo me arrivando comunque al risultato ma senza rischiare di spazientire il lettore. E poi c'è l'epilogo, per quanto mi abbia strappato un sorriso avrei preferito che fosse descritto da un punto di vista diverso, ma anche qui come per tutto si tratta di un'opinione personale.
Appurato quelle che per me sono le pecche, però non posso dire che questa lettura sia stata malvagia anzi secondo me è scritta benissimo e qui arriviamo al punto importante di oggi perchè devo parlarvi dello Stile dell'Autrice.

                                  

Ebbene nello scorso libro non mi aveva convinta la narrazione in prima persona dal momento che parliamo di regency, qui c'è la terza e devo dire che mi ha totalmente coinvolta perchè penso che sia il tipo di persona che si debba usare per un historical romance.
Ho adorato lo slow burn presente nella trama, mi sono piaciute molto le contraddizioni dei due protagonisti che cercano invano di combattere i loro sentimenti fino alla resa finale.
Mi è piaciuto tanto leggere i loro pensieri e gioire e arrabbiarmi con loro quando il troppo orgoglio evitava di parlare liberamente.
Penso che lo stile dell'autrice qui sia eccelso perchè mi sono sentita trasportata indietro nel tempo con grande semplicità, mi è venuta voglia di visitare quelle terre bellissime dove Claire ama passeggiare e anche di conoscere il dolce Seneca un cane non giovanissimo che però ho amato durante tutta la storia.
Sebbene il titolo e la cover lascino pensare sia una rivisitazione a Cenerentola voglio però precisare che in realtà della favola originale c'è poco e che questa storia è liberamente ispirata - così come disse l'autrice quando annuciò la pubblicazione - a quella della favola conosciuta e infatti ci sono delle cose uguali, ma tutto il resto è frutto della fantasia della scrittrice che è riuscita a prendere spunto per creare qualcosa di completamente nuovo.
Così come nei suoi libri contemporanei non manca la ragazza non stupenda e il bello di turno che resta sempre parecchio sgarbato soprattutto all'inizio, penso che sia proprio il suo marchio di fabbrica, la caratteristica che la contraddistingue e la rende unica in questo genere.
E' una lettura che fa sicuramente bene al cuore perchè alla fine i cattivi hanno quello che meritano e i buoni ricevono solo felicità come in tutte le favole che si rispettino.
Di certo lo consiglio a chi ama sognare, a chi crede nel lieto fine e a tutti gli appassionati del genere regency.

Valutazione 3/5

                                   

                                                  

2 commenti:

  1. Ammetto che di regency ho letto pochissimo, è un periodo storico che conosco poco. Tuttavia un retelling di Cenerentola - per quanto solo ispirato - è sempre qualcosa che mi incuriosisce. Cioè tutti i retelling delle fiabe mi incuriosiscono ma Cenerentola è proprio il retelling per eccellenza per me, forse perché è una storia che si adatta facilmente a qualsiasi contesto. Mi dispiace per le pecche che hai trovato nel libro tuttavia nel complesso mi incuriosisce ❤️. Bellissima recensione ❤️

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    1. Hai ragione su Cenerentola perchè è una delle favole più amate e penso sia bello leggerlo in varie versioni. Magari questo libro a te può piacere, fammi sapere

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