martedì 24 marzo 2020

Once Upon a Time. Ladri di cuori di Susy Tomasiello Terzo capitolo

Ciao a tutti amici lettori.
In queste giornate pesanti un po' per tutti ho deciso di distrarvi con la mia Rubrica Once Upon a Time.


Once Upon a Time - C'era una volta - è una rubrica da me inventata a cadenza casuale dove vi parlerò dei miei racconti, delle mie storie brevi e di tutto ciò che mi piace scrivere.
Ecco quindi il Terzo capitolo della mia storia breve regency Ladri di cuori.
Non se mi avete seguito nei giorni scorsi ma ho deciso di rendere totalmente GRATUITA per un periodo limitato anche su Kobo 


Ma mi piace completare anche qui la storia e quindi ecco a voi.


Trama
1826. Camille Morgan è molto diversa dalle ragazze della sua età perchè ama leggere e scrivere. Riesce a tenere segrete, quelle che tutti considerano stravaganze così come la corrispodenza epistolare che scambia da qualche tempo con Mr. F. l'autore di articoli che lei adora leggere.Dopo tanti messaggi innocenti che hanno permesso a entrambi di conoscersi, si vedranno per la prima volta a un ballo a Natale a casa di amici comuni ed entrambi non vedono l'ora. Riconoscersi sarà semplice... giusto? Oppure nascerà qualche equivoco?Non vi resta che leggere per saperlo, Ladri di cuori, è una storia breve che spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverla.
Terzo Capitolo

La fiducia di Camille intanto stava cominiando a scemare. E se Becky avesse avuto ragione e Mr F, fosse stato trattenuto da un contrattempo? Anche se le avesse scritto per avvisarla, la lettera non sarebbe arrivata in tempo e Camille non osava pensare a casa sarebbe successo se la missiva fosse stata recapitata nelle mani di sua madre.
La musica improvvisamente superò il volume della chiacchiere e per un atitmo Camille ne restò spaesata. Come al solito, si era persa nei suoi pensieri al punto di da dimenticarsi dove fosse e persino chi fossero coloro che le erano stati presentati, ma che ora le parevano solo sconosciuti che le roteavano intorno muovendosi nella calca. Non le succedeva spesso, di solito era attente alle nuove conoscenza, ma questa volta i suoi pensieri erano volti in tutt'altra direzione e perciò si sentì confusa e presa in contropiede quando un uomo s'inchinò verso di lei. Doveva essere uno di quei gentiluomini che le avevano presentato poco prima, ma, appunto, era stata distratta e ora non restava che fare buon viso a cattivo gioco.
«Mi concedete questo ballo Miss Morgan?»
Le altre persone attorno a lei la guardavano in attesa. Avrebbe fatto una pessima figura se avesse rifiutato quel gentile invito, a maggior ragione per il fatto che non ricordava minimamente come si chiamasse il suo cavaliere. Avrebbe voluto tenere tutti i balli liberi per il suo Mr F., ma sarebbe stata un'infrazione troppo grande all'etichetta e comunque non sarebbe mai arrivato in tempo per quel ballo che stava per cominciare.
«Con piacere».
Becky le rivolse un sorriso d'incoraggiamento e Camille offrì la sua mano a quella del giovane, che la condusse all'estremità delle due lunghe file di dame e cavalieri affrontati. Era una contraddanza con molti scambi e forse non c'era nemmeno bisogno di fare molta conversazione.
«Sono solo un modesto ballerino» disse il suo accompagnatore spezzando sul nascere la sua errata conclusione. «Ma sono davvero felice che lei abbia accettato il mio invito».
Camille rivolse un sorriso cortese all'uomo, che soltanto adesso guardò con più attenzione. Poco più alto di lei, aveva un viso mediamente affascinante, uno di quelli che passa inosservato, se non lo si osserva attentamente. La sua voce gentile e delicata contrastava con la tensione dei movimenti, anche se si sforzava di apparire rilassato. A quanto pare nemmeno lui era lì di sua volontà, forse si era sentito in dovere di invitarla per qualcosa che era stato detto in precedenza e si pentì ancora una volta di non essere stata più attenta qualche minuto prima.
«Nemmeno io sono bravissima» gli rispose con un lieve sorriso. «E per ripagare la vostra sincerità, vi confesso con evidente franchezza che i miei successi balli sono già stati impegnati da un'altra persona».
Camille lo notò irrigidirsi ancora di più, forse non era solo il ballo che lo rendeva inquieto, magari c'era qualcos'altro.
«Siete... impegnata Miss Morgan? No, perdonate la mia invadenza non avrei dovuto chiederlo, vi faccio però le mie congratulazioni. Chiunque sia il fortunato, per riservargli tutte le danze, deve essere un impegno di natura definitiva»
«Vi ringrazio» rispose Camille non riuscendo a capire perché l'espressione del suo cavaliere si fosse improvvisamente rattristata. «Mi auguro che anche voi possiate incontrare una persona che vi rubi cuori e anima»
«In realtà credevo di averla incontrata, ma adesso ho timore di dichiarare apertamente ciò che provo».
Quelle parole pronunciate con ardore, resero immediatamente simpatico a Camille il suo cavaliere. Cominciò a guardarlo con occhi diversi, perché una persona innamorata non poteva essere più affine a lei in quel preciso momento.
«E perché mai dovreste avere timore? Ogni signorina amarebbe sentire dichiarazioni d'amore sincere e dettate dal cuore. Cosa vi frena? E perché state ballando con me in questo momento, se dovete dichiararvi a un'altra?»
Lui non rispose subito e Camille si pentì d'essere stata così esplicita. Non stava facendo una bella figura, soprattutto considerando il fatto che non si conoscevano affatto. Aprì la bocca, pronta a scusarsi del suo pessimo atteggiamento, ma il suo accompagnatore fu più veloce.
«L'autostima che nutro verso me stesso è scesa moltissimo da quando l'ho vista, perché lei è davvero superiore a ogni mia aspettativa. Ne ho avuto dimostrazione quando mi ha vista, ma non mi ha veramente guardato. Evidentemente si aspettava di meglio e, senza saperlo, mi ha confermato che non sono affatto la persona che lei vorrebbe. 
Avevo stupidamente pensato che avrebbe capito subito, una volta che le fossi stato di fronte, la mia identità, perchè mi conosce intimamente e profondamente. E invece sono rimasto deluso, anche se una parte di me l'aveva già previsto. Ballare con lei era l'unico modo che avessi per poter passare del tempo insieme. Non voglio sprecare ulteriormente il vostro tempo Miss Morgan, perciò vi chiedo scusa e vi auguro buona fortuna».
Un leggero inchino, con la testa bassa come se non riuscisse neppure a sopportare la sua vista e il suo accompagnatore stava già facendo un passo indietro per allontanarsi da lei.

Fine Terzo Capitolo

Vi aspetto nei commenti e vi aspetto presto per l'ultimo capitolo.



Copyright @ 2020 Susy Tomasiello
Questo racconto è un’opera di fantasia . Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice o se reali , sono utilizzati in modo fittizio. Ogni riferimento a fatti o persone viventi o scomparse è del tutto casuale.




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